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Vincitore di 2 Nastri D'Argento: Miglior fotografia a Daniele Cipri e Migliori costumi a Andrea Cavalletto
«Sergio Castellito sceglie una strada sobria ed essenziale, una cifra ironica e dolente perfetta per questo D'Annunzio crepuscolare» - MyMovies
«Un film filosofico, sulla vita. E anche sul linguaggio» - Cinematografo
«"Il cattivo poeta", scritto e diretto dal napoletano Gianluca Jodice, mescola senza alcuna timidezza, ma con molta delicatezza e altrettanto talento dati biografici rigorosi sullo sfondo oscuro e allarmato dell' Italia fascista in procinto di precipitare nella folle avventura della guerra mondiale che determinò la sua catastrofe e ferì a morte molti dei suoi anni a venire» - il Mattino
1936. Giovanni Comini è stato appena promosso federale, il più giovane che l’Italia possa vantare. Ha voluto così il suo mentore, Achille Starace, segretario del Partito Fascista e numero due del regime. Comini viene subito convocato a Roma per una missione delicata: dovrà sorvegliare Gabriele d’Annunzio e metterlo nella condizione di non nuocere... Già, perché il Vate, il poeta nazionale, negli ultimi tempi appare contrariato, e Mussolini teme possa danneggiare la sua imminente alleanza con la Germania di Hitler. Ma al Vittoriale, il disegno politico di cui Comini è solo un piccolo esecutore inizierà a perdere i suoi solidi contorni e il giovane federale, diviso tra la fedeltà al Partito e la fascinazione per il poeta, finirà per mettere in serio pericolo la sua lanciata carriera.
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Bella biografia, anche se della parte meno avvincente di questo grande personaggio. Luoghi e costumi impeccabili e bella interpretazione di Castellitto. A tratti un po pesante
Rilettura in chiave intimista degli ultimi anni del Vate, volta a ribaltare o reinterpretare la figura di D'Annunzio -qui dimessa e sofferente- per come è stata tramandata, anche in relazione ai legami con il fascismo, Il punto di vista è affidato a un novello gerarca, Giovanni Comini, che vivrà in prima persona le ambiguità del regime. Sorprendente interpretazione di Castellitto.
Recensioni
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Una parabola archetipica sul potere e la libertà di pensiero con evidenti ricadute sul presente
Trama:
Primavera del 1936. Al giovane federale Giovanni Comini, di stanza a Brescia, viene assegnato dal Segretario del Partito Fascista Achille Starace l'incarico di sorvegliare Gabriele D'Annunzio, da 15 anni rinchiuso nel Vittoriale, per raccogliere su di lui informazioni di ogni tipo. D'Annunzio si è dichiarato contrario all'imminente alleanza fra Mussolini e Hitler, che il poeta definisce un "ridicolo nibelungo", e il Partito non tollera il suo dissenso. Comini si reca al Vittoriale e da lì manda alla Casa del Fascio regolari rapporti su ogni attività del Poeta Vate, comprese quelle sessuali. Ma il suo legame con D'Annunzio cresce, e il dubbio sull'operato del Fascismo comincia ad insinuarsi anche nel convintissimo federale.
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