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Romain Slocombe firma un thriller atipico, pervaso dell'atmosfera classica del noir francese e al tempo stesso minuziosamente documentato sul piano della ricostruzione storica. Léon Sadorski, protagonista antieroe di una nuova serie di polizieschi, trascina il lettore in una Parigi oscura e corrotta.
«Una penna come uno scalpello, netta, precisa, efficace: l'arte di Slocombe è quella di rendere la grande Storia terribilmente umana» – Ian Manook
«Un poliziesco senza filtri né concessioni, minuziosamente documentato, che mette in scena un bastardo puro nella Parigi delle Citroën Traction nere, degli scantinati della Carlingue a rue Lauriston, delle uniformi grigioverdi» – Le Figaro
«Il talento di Slocombe sta nel saper mescolare la letteratura popolare con la descrizione vertiginosa di un abisso ordinario» – Le Monde
Parigi, aprile 1942. La capitale francese è in piena Occupazione tedesca. La paura dei bombardamenti inglesi, i traffici illeciti, gli arresti arbitrari, la caccia serrata al terrorista e all'ebreo di turno sono all'ordine del giorno e la popolazione deve decidere se stare o meno dalla parte dei nazisti. Per Léon Sadorski, ispettore di polizia antisemita e anticomunista, la scelta è scontata: il collaborazionismo rappresenta l'occasione perfetta per ottenere privilegi e autorità. Personaggio dall'indole egoista e meschina, per lui l'Occupazione sarà anche l'alibi ideale per lasciare libero corso a tutte le sue bassezze e perversioni: si getterà quindi a capofitto nel suo lavoro di poliziotto, arrestando gli ebrei per spedirli al campo di lavoro più vicino, dando una mano alle Brigate speciali incaricate di intervenire contro i presunti terroristi e approfittandosi di chiunque. Ma, come tutti gli approfittatori, Sadorski è avido e codardo; e quando verrà arrestato inspiegabilmente dalla Gestapo e portato in una prigione di Berlino, dovrà giocare d'astuzia e affinare le sue armi per poter continuare indisturbato a fare i propri interessi nella Parigi collaborazionista. Romain Slocombe firma un thriller atipico, pervaso dell'atmosfera classica del noir francese e al tempo stesso minuziosamente documentato sul piano della ricostruzione storica. Léon Sadorski, protagonista antieroe di una nuova serie di polizieschi, trascina il lettore in una Parigi oscura e corrotta.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
sicuramente un libro non politically correct! un affresco di una Francia collaborazionista che spazza l'idea imposta di una Francia che ha sempre combattuto il nazismo e una delle vinictrici della seconda guerra mondiale! In una Francia degna di Vichy e impegnata a perseguitare gli ebrei un collaborazionista fa di tutto per appoggiare i tedeschi occupanti e verso la fine delal guerra cerca di ottenere crediti dalla Resistenza pur di sopravvivere
Bella idea. Un buon giallo, un buon enigma. Un po' lenta al parte iniziale ma ben architettato nel complesso.
Consiglio vivamente di saltare la prima parte, noiosissima e pressochè inutile nell'economia del romanzo, che consta di ben 209 pagine che potrebbero essere riassunte così: "L'ispettore Sadorski è costretto dalla Gestapo ad effettuare un viaggio a Berlino, viaggio che lo vedrà trasformarsi da testimone a indagato. Sadorski comprende quindi che deve rilasciare delle false dichiarazioni per salvare se stesso e condannare un sospettato cosa che, alla fine di un breve travaglio interiore, farà senza troppi problemi. La confessione mette il protagonista nella condizione di recuperare ruolo e status nella polizia francese." Con la seconda pate inizia il romanzo, abbastanza piacevole soprattutto per attenzione nella ricostruzione storica non tanto per intreccio della vicenda, una classica indagine su un omicidio. Ho trovato davvero ridicola l'Avvertenza iniziale che recita: Nè l'autore nè l'editore approvano i discorsi tenuti dal personaggio principale di questo libro. Ma essi rispecchiano i suoi tempi, così come possono annunciare quelli che ci aspettano, poichè "il ventre che ha generato la bestia immonda è ancora fecondo".
Recensioni
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