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Nel corso degli ultimi decenni sono apparsi diversi studi, anche di carattere accademico, sul radicalismo di destra successivo alla fine del Secondo conflitto mondiale. Francesco Germinario è uno dei ricercatori che con più serietà si è distinto nell’analizzare questo fenomeno e in quest’ultimo lavoro del 2018 ha sottoposto il movimento più rappresentativo, CasaPound, di quest’area politica. Lo studioso ha voluto dare un taglio teorico-sociologico al libro, prendendo le mosse dall’attivismo e dalla riflessione ideologica che la destra radicale ha compiuto dalla sconfitta del fascismo in poi. L’Autore inizia il suo lavoro analizzando il pensiero di Giano Accame che propone una diversa interpretazione del fascismo, che viene concepito come una eresia del socialismo marxista; eresia perché il socialismo viene visto da una angolazione antimaterialistica e spirituale, inoltre l’esegesi di Accame propone una conciliazione tra il socialismo e il concetto di nazione, che alimentano la concezione eterodossa del marxismo per via del noto internazionalismo di quest’ultimo. CasaPound, a differenza di altri movimenti della destra nazionalrivoluzionaria, viene definita anche come “destra proletaria”, in quanto si propone come interlocutore privilegiato degli esclusi della globalizzazione (precari, disoccupati, ecc.) perché la sua riflessione su questo fenomeno epocale è più radicale ed acuta della sinistra, che il processo di mondialismo lo ha sempre sostenuto, insieme al liberalcapitalismo, per via delle sue posizione politiche immigrazioniste e antidentitarie. La seconda parte del volume si chiude con l’esposizione dell’idea di comunità di lotta, intesa non soltanto della attualizzazione del fascismo come movimento rivoluzionario e antipartito, ma come riaffermazione della propria identità, e di politica intesa come luogo esistenziale e di condivisione della vita concepita come militanza. Un libro consigliato per comprendere un fenomeno nato a Roma ma diffusosi in tutt’Italia.
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