"A partire dalla fine del 2011 l'Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler ha avviato una serie di progetti di ricerca storico-archivistici, in continuità con una tradizione che negli anni ha visto maturare studi ed edizioni di fonti che danno il nome anche alla collana che ci ospita. Questi progetti sono nati dall'esigenza di ricostruire in modo più approfondito la fisionomia dell'archivio del principato ecclesiastico di Trento, nel periodo compreso tra il 1532 e il 1803.1 due estremi cronologici individuano l'epoca apertasi col processo di riorganizzazione dell'archivio voluto dal principe vescovo Bernardo Cles all'indomani della riconsegna dei materiali documentari requisiti all'inizio del Quattrocento dal duca d'Austria Federico Tascavuota e conclusasi con la secolarizzazione del 1803 e il conseguente smembramento dell'archivio principesco. Le indagini condotte negli archivi di Trento, Innsbruck e Vienna hanno permesso di mettere a fuoco alcuni interventi di riordinamento del complesso archivistico, posti in essere prima e dopo la secolarizzazione, e di ricostruire le fasi di selezione e di prelevamento seguite all'annessione del principato ecclesiastico di Trento alla Provincia austriaca del Tirolo, quando gli archivi e gli altri beni furono sottoposti al controllo delle nuove autorità. Così, se nel 1805 i documenti più antichi furono prelevati dal personale in servizio presso il Gubernialarchiv enipontano per prendere la via di Innsbruck, Vienna e Monaco di Baviera, solo dopo l'annessione del Trentino e dell'Alto Adige al Regno d'Italia, alla fine della Prima guerra mondiale, la documentazione tornò a Trento nella neonata sede dell'Archivio di Stato. Mentre la documentazione dell'Archivio segreto, ove si conservavano i titoli giuridici del principato ecclesiastico, è conosciuta grazie agli strumenti di corredo e ai numerosi studi dedicati al periodo medievale, risultava più complesso orientarsi nella messe documentaria frutto dell'attività amministrativa e politico-giudiziaria dei principi vescovi..." (Dall'Introduzione)
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