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Recensioni Le carte di Vanzetti

Le carte di Vanzetti di Luigi Botta
Recensioni: 5/5
Chi pensa che la vicenda di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti possa aprirsi e chiudersi con le drammatiche scansioni temporali che prendono l'avvio con l'arresto del 5 maggio 1920 e si concludono con l'esecuzione capitale del 23 agosto 1927 ha una visione particolarmente limitata del caso. L'episodio giudiziario – che per gli anarchici rappresenta uno dei tanti momenti della battaglia epocale per la conquista libertaria e l'abolizione di ogni ingiustizia e autorità -, anche nei decenni successivi continua a essere intensamente vissuto da chi, in tutto il mondo, prima l'ha combattuto con il chiaro intento di salvare l'esistenza dei due italiani riconoscendone l'innocenza, poi si è adoperato affinché la memoria del caso e la testimonianza dell'errore giudiziario non si perdessero nella notte dei tempi ma potessero rimanere a monito di tutte le persone giuste affinché analoghi casi non avessero più a verificarsi. Già all'indomani dell'esecuzione un duplice comitato americano, a Boston e a New York, gettò le basi di un'azione universale che nel tempo avrebbe creato i presupposti per un coinvolgimento progressivo dei diversi ambiti, mettendo in moto un meccanismo d'interesse capace di sensibilizzare, oltre alle forze politiche e sociali già attive, anche quei campi d'intervento fino ad allora solo parzialmente chiamati in causa. La scultura fu la prima a rispondere all'appello, seguita dal teatro, dal cinema, dalla letteratura, dalla poesia, dalla pittura, dalla toponomastica, dai comics e da tutte le altre diverse espressioni della cultura universale, figurativa e non, che a cascata, prima negli Stati Uniti e poi altrove, diedero lustro alle figure di Nicola e Bartolomeo celebrandone l'immagine con l'unica attenzione di codificarne la vicenda per testimoniarla nel tempo ed evitare che simili forme pregiudiziali ed ostili avessero a verificarsi in futuro. I documenti, le «carte», rappresentano il trait d'union tra tutte le espressioni del coinvolgimento umano sul caso. La nascita del comitato italiano con l'obiettivo di raggiungere la riabilitazione di Nick e Bart – promosso grazie alla caparbietà di Vincenzina Vanzetti -, contribuì poi ad allargare ulteriormente l'aerale della sensibilizzazione, sollecitando non solo le azioni legali e sociali, ma promuovendo ancor più quei momenti di cultura diffusa, popolare e non, che poco alla volta resero reale la sensazione dell'universalità del caso. Anche il proclama del governatore del Massachusetts, Michael Dukakis, che nel 1977 riconobbe l'errore giudiziario e decretò il Sacco & Vanzetti day, non pose fine all'azione di diffusa sensibilizzazione, che prosegue ancora oggi. In queste pagine si è ricostruito il filo dell'intera storia – successiva all'esecuzione – indagando "Le carte di Vanzetti", quelle che la famiglia, con rigore, perseveranza e passione, prima, durante e dopo i tragici fatti degli anni Venti, ha raccolto meticolosamente in Italia e altrove, ha conservato e ha infine reso di dominio collettivo, predisponendo così la conoscenza di atti e documenti, pubblici e privati, indispensabili per la completezza di un'informazione reale e obiettiva sul caso.)
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