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Carlen l'orologiaio. Vita di Gian Carlo Negretti: la Resistenza, il Pci e l'artigianato in Emilia-Romagna - Antonio Fanelli - copertina
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Carlen l'orologiaio. Vita di Gian Carlo Negretti: la Resistenza, il Pci e l'artigianato in Emilia-Romagna - Antonio Fanelli - copertina

Descrizione


Frutto di una lunga serie di colloqui con l'autore, queste pagine raccontano la vita e le idee di Gian Carlo «Carlén» Negretti (1925-2017), figura di spicco della Resistenza e della politica bolognese del Novecento. Dopo un'infanzia trascorsa nella borgata antifascista di Calderara di Reno, tra pratiche di solidarietà, sopravvivenza e sovversivismo, Negretti diventa apprendista («cinno», nel dialetto bolognese di cui spesso fa uso nel suo avvincente racconto) e quindi maestro dell'orologeria, grazie alla formazione al Deposito Svizzero e alla passione per la tecnologia e per gli altimetri degli aeroplani da guerra. Gnint c'incaglia (niente ci deve fermare) è il motto di Carlén, sia nella Resistenza che negli anni seguenti, quando è attivo nelle lotte contadine e bracciantili e si occupa dell'organizzazione del Pci guidato da Enrico Bonazzi. Protagonista del Centro della cultura popolare di Bologna e del sostegno alle attività del Teatro di massa, avrà un ruolo cruciale nello sviluppo della Cna e nell'invenzione dei distretti artigianali dell'Emilia-Romagna. Nella Cna sarà il pioniere della costruzione degli insediamenti artigianali che faranno decollare la rete di piccole e medie imprese protagoniste del boom economico. La programmazione territoriale e urbanistica e il reperimento delle risorse economiche saranno guidate da Negretti all'insegna del suo motto partigiano. Gnint c'incaglia, neanche la morte, se c'è la possibilità di lasciare una testimonianza di ciò che si è fatto e vissuto.
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Dettagli

2019
5 dicembre 2019
320 p., Brossura
9788815285508
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Indice

Premessa. Vi presento Negretti
Se i muri della federazione avessero avuto orecchie, di Rudi Assuntino
Introduzione. Note di campo, giochi di sguardi e autorità discorsiva
I. Calderara di Reno. Un cinno tra l’aeroporto e il fiume
1. Un «topo di periferia»: stile, passioni, aneddoti e tempo libero
2. Il gergo dei muratori, il fallimento della famiglia con la crisi nel ’33 e lo zio nell’Ovra
3. Calderara di Reno, una borgata di antifascisti confinati in casa
4. Un cinno apprendista orologiaio e la passione per gli altimetri degli aeroplani da guerra
5. Marisa: la figlia del falegname del Lippo
II. Gnint c’incaglia. La Resistenza di Carlén l’orologiaio
1. «Con una sveglia in tasca»: l’8 settembre, il primo disarmo e l’arresto
2. L’antifascismo emiliano e la moralità della Resistenza
3. Le Sap e la squadra d’azione «gnint c’incaglia»: un gruppo di furbi non di coglioni
4. I contadini: le tecniche antirappresaglia e i nuovi patti colonici
5. «Non c’era un’aria buona nel ’44»: spie, torture, eccidi
6. La battaglia di Porta Lame e la Liberazione di Bologna
7. Nella Polizia Partigiana dopo il 25 aprile: la violenza, i furti e la guerra civile
8. L’incontro con il cardinal Lercaro, i frati volanti e l’uccisione del parroco del Lippo
III. «Nel partito non avevo paura di niente perché io avevo il mio lavoro: io sono un progressista e un riformista»
1. «Mi consideravano un socialdemocratico»: gli estremisti e il ceto medio artigiano
2. Il Festival mondiale della gioventù in Cecoslovacchia (Praga e Lidice – 1947)
3. L’attentato a Togliatti, le lotte operaie e bracciantili e l’assassinio di Loredano Bizzarri
4. La comunicazione politica, il lavoro culturale e la censura
5. Il Centro della cultura popolare e il Teatro di Massa
6. Commissario del partito ad Altedo e responsabile politico della montagna
7. «La forza del Pci era l’organizzazione ed è finita con le nuove leve»: la federazione di Bologna ai tempi di Enrico Bonazzi e dei «rinnovatori»
8. «Io sono stato accompagnatore di Togliatti: con me era a nozze»
9. Ritratti di compagni
10. I socialisti erano inaffidabili
IV. «Tutti dicevano che ero matto». Lo sviluppo della Cna, la creazione degli insediamenti artigianali e la Fiera di Bologna
1. «Gagliani ci credeva molto in me»: la cooptazione nella Cna (1959)
2. «Tutti dicevano che ero matto»: la costruzione degli insediamenti artigianali
3. «Conoscevo 285 mestieri dell’Emilia-Romagna, dal castrino alla missilistica»
4. «Io seguivo il lavoro e non l’ideologia»: il dialogo con i cattolici e i repubblicani e la diffusione della Cna in Veneto
5. Il sodalizio con Luciano Calanchi e la casa in montagna a Monte Tavianella
6. La Fiera di Bologna e la Fiera del marmo di Carrara
7. Presidente della Commissione regionale dell’artigianato
8. Il Consiglio nazionale dell’artigianato al ministero dell’Industria e il sodalizio con Cesarino Zuppiroli
9. Il laboratorio in casa e due garage pieni di attrezzi e di materiali: «ci si può fare un museo!»
V. Ascoltare una voce e raccontare una cultura. Carlén l’orologiaio e l’Emilia «rossa»
1. La memoria, il dialogo e le storie di vita: il canone resistenziale e la traduzione dei linguaggi
2. «Permangono ancora in lui le caratteristiche dell’artigiano »: un compagno (quasi) perfetto
3. «Togliatti aveva fatto il discorso giusto sui ceti medi»: le Sap e il «modello emiliano»

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