L’evenienza della messa in sicurezza del patrimonio artistico del santuario di Santa Maria delle Vergini a Macerata, dopo le conseguenze delle ripetute crisi sismiche, è l’occasione per esporre i dipinti dello straordinario corredo della chiesa, alla luce di un ripensamento completo di quel cantiere e del suo ruolo nello svolgere artistico nelle Marche alla fine del XVI secolo. Il programma decorativo della basilica di Loreto riverberava in tutta la regione un linguaggio nuovo e aggiornato sulle più interessanti novità romane e la chiesa delle Vergini di Macerata ne è uno dei più begli esempi, pressoché integro. Quella fase culturale va ben oltre il pontificato del papa marchigiano Sisto V Peretti (1585-1590) e consente un affondo nell’affiorare inquieto delle nuove tendenze naturaliste, nel profondo cambiamento veicolato nelle Marche specialmente dalla poetica degli affetti di Federico Barocci ma che comprende anche esiti delle novità caravaggesche. Dalla ‘Maniera’ alla ‘Natura’, in pittura e scultura. Sono presenti opere, approfondimenti e novità di alcuni protagonisti, tra cui – oltre agli artisti attivi nella chiesa delle Vergini – Barocci, Taddeo e Federico Zuccari, Girolamo Muziano, Federico Brandani, Andrea Lilli, Simone De Magistris, Giovanni Baglione. La mostra è occasione di valorizzazione del patrimonio artistico delle Marche parallela alla ricostruzione e intende evidenziare le straordinarie potenzialità attrattive del territorio. Ecco perché, nel volume, oltre ai saggi di alcuni dei più importanti specialisti internazionali del settore e al catalogo delle opere, si è scelto di inserire anche una sezione di Itinerari con un’ampia selezione dei cicli decorativi diffusi nelle Marche, che danno una precisa idea della ricchezza del patrimonio, individuando, altresì, una serie di incomparabili percorsi storico-artistici nei luoghi più suggestivi della regione.
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