L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 5,40 €
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L’A è un economista della storia. Individua principi organizzativi del capitalismo nella tradizione; comando e mercato. Eccezionale propensione a mutamenti autoprodotti dove la ricchezza non è il capitale nella motivazione del profitto. Ma quale il rapporto tra economia e lo Stato in questo ordine? Per Smith lo Stato protegge da esterno, interno e provvede a opere pubbliche, ecc. Oggi lo Stato ha funzioni necessarie per proteggere l’economia dalle conseguenze di un mercato non regolato: «il mondo degli affari appoggia il governo nei momenti di emergenza, mentre il governo sostiene il mondo degli affari tra una emergenza e l’altra». Il club delle 350 multinazionali sono una fonte di potenziale instabilità. Il paradosso dei mercati non è che conferiscono un ordine a un universo di individui che cercano solo di accrescere le loro fortune, ma che funzionano solo in un universo di questo genere. Smith anticipò Marx: l’efficienza sembra socialmente utile perché siamo ciechi di fronte ai suoi costi in termini di degradazione del lavoratore. Sull’esito finale del capitalismo: Smith è il meno ottimista; Marx è invece ottimista; Keynes pessimista analitico ma ottimista visionario; Schumpeter ottimista analitico e pessimista visionario. L’analisi deve però iniziare da una base preanalitica. In generale il problema morale è evitato (Keynes) o minimizzato (Schumpeter). Gamma di capitalismi, valutati secondo indici di cruciale importanza della soddisfazione sociale e politica (non della performance economica). Il mondo klistico sarà disturbato da due formidabili problemi autogenerati: barriere ecologiche e tendenza internazionalizzazione del capitale. Le idee e gli ideali di una società partecipativa sono utili.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La prima metà del ventesimo secolo ha visto parte degli economisti statunitensi allontanarsi progressivamente dal paradigma marginalista. Il contributo della scuola istituzionalista e il protrarsi dello stato depressivo dell'economia americana e mondiale, seguito alla crisi del 1929, aprirono la via a una nuova generazione di economisti. In questo panorama culturale caratterizzato da una visione dei fatti economici nuova e dirompente rispetto al passato, si formò e cominciò la sua attività di ricerca Robert L. Heilbroner. A poco più di un anno dalla sua scomparsa, Bruno Mondadori pubblica la traduzione italiana di Tweny-first Century Capitalism, in cui l'autore riporta il contenuto di una serie di conferenze tenute alla radio canadese Cbc. L'analisi dei sistemi capitalistici moderni di Heilbroner si propone di osservare il capitalismo dall'esterno e di "riflettere su come potrebbe diventare la società economica del XXI secolo". Ciò che emerge è un quadro complesso in cui i mercati, ben lungi dall'essere il semplice risultato del libero agire individuale, implicano processi dinamici di accumulazione e di reinvestimento, sono inscindibilmente e reciprocamente collegati allo stato, oscillano continuamente tra successi e fallimenti e non sono immuni dagli effetti della psicologia di massa. La complessità di questi sistemi economici rende arduo fare precise predizioni sul futuro degli attuali sistemi economici. Ciò che è possibile, secondo Heilbroner, è descrivere scenari futuri che siano il risultato di un'attenta analisi dei fatti storici alla luce delle diverse interpretazioni, spesso reciprocamente incompatibili e smentite dalla storia, delle prospettive dell'ordine capitalistico che la storia del pensiero economico offre.
Angela Ambrosino
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore