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Una faccia insanguinata in copertina, e il potenziale lettore che si scandalizza ed esclama "Questo non è sport, due che si picchiano...lo sport è un'altra cosa". E' più o mneo questo l'effetto che ho constatato diverse volte quando presto il libro del mitico Paolone a qualche amico, che palesava in questo modo l'ignoranza verso una delle discipline sportive più tecniche e difficili che esistano. Chi pensa che il pugilato siano solo cazzotti tirati a caso, purtroppo è senza speranza. Chi non lo conosce, non potrà mai capire che razza di persona è Paolo Vidoz, cerco di spiegarvelo con un paragone: avete presente tutti quei divetti del calcio con i capelli bisunti, che vanno in giro con la velina e si atteggiano a primedonne del jet-set? Ecco, ribaltate completamente il personaggio e avrete Paolo Vidoz, 110kg. di tecnica, varietà di colpi, bellisimi montanti e ganci portati come si deve, contadino/operaio goriziano, peso massimo sovrappeso sempre in lotta con la bilancia e con sogni di gloria omai quasi irraggiungibili (anche per colpa sua). Lunghisima carriera con caschetto, diventa professionista nel 2001 dopo la medaglia alle Olimpiadi, finisce alla deriva dopo la fine del sogno americano, per colpa sua, questo va detto, perchè la sua totale incapacità di vivere da vero professionista gli ha precluso la possibilità di arrivare in cima. Il libro arriva fino al 2004, è scritto perciò con tanta malinconia mista a ironia, una vera tragicommedia in prima persona della vita di questo straordinario anti-divo. Fortunatamente dopo la stesura di questo libro, Paolo ha compiuto limpresa nel 2005, presentandosi sovrappeso a disputare l'incontro per il Campionato Europeo dei pesi massimi con 4 giorni di preavviso contro un idolo locale in Germania (una delle sue solite sfide impossibili). Vinse l'incontro, ed è ancora qua, domani sera c'è la terza difesa del titolo, per sognare, a 36 anni, la grande borsa in un mondiale (nella sua versione WBA contro Valuev).
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