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Dettagli

2022
14 aprile 2022
180 p., Brossura
9791259672018

Descrizione

Un cucciolo orfano di madre viene raccolto e accudito da un uomo. Quell'uomo è Giovanni Falcone, magistrato impegnato a contrastare la mafia nella Palermo insanguinata degli anni Ottanta. Uccio, più volte scampato alla morte, ha maturato un senso di giustizia che lo spinge a impegnarsi contro la malavita. Ma una notte, mentre si esercita ad affinare il suo latrato, da un palazzo lì vicino scende Giovanni Falcone, che lo accarezza e che, malgrado non possa portarlo a casa, lo accoglie amorevolmente nell'atrio del tribunale di Palermo, dove opera con il suo pool antimafia. Da quel momento, mentre si susseguono i tristi delitti di mafia, tra cane e padrone si instaura un'intensa amicizia, che verrà stroncata solo dal brutale omicidio del magistrato. Alla fine, vecchio e con le ultime forze, Uccio prende dimora nell'atrio del tribunale di Palermo per vegliare la statua del giudice presa di mira dai teppisti, mettendo in atto così la lezione più importante appresa da Falcone: il coraggio. Nel trentennale della strage di Capaci, un racconto commovente e delicato che, con leggerezza e senza toni retorici, affronta un tema difficile e una delle pagine più buie della nostra Storia dimostrando che l'amore e il senso di giustizia possono trionfare su qualsiasi forma di violenza e sopraffazione.

Valutazioni e recensioni

5/5
Recensioni: 4/5
(3)

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Recensioni: 5/5

Il protagonista di questo romanzo è un cane di mánnara, cioè un cane pastore, che, rimasto orfano a causa delle bastonate inflitte alla mamma da un essere viscido e brutale, finisce a Palermo in via Notarbartolo. Il cucciolo, che ha dovuto imparare molto presto le leggi della sopravvivenza del cane randagio, comincia a ululare nel silenzio della notte, disturbando non poco chi deve dormire. Ma quell'ululato, così fastidioso per molti, attira l'attenzione del giudice Falcone, il quale decide di prendersene cura e di accoglierlo nel cortile del Tribunale di Palermo. Uccio si ambienta subito e tra cane e padrone si crea all'istante un legame indissolubile, che solo l'attentato di Capaci del 23 maggio 1992 spezzerà. Questo romanzo è una delizia, un libro che tutti, soprattutto i più giovani dovrebbero leggere! L'autore, Dario Levantino, sceglie di affidare a Uccio la narrazione degli eventi e la sua voce narrante accompagna il lettore dalla prima all'ultima pagina, mentre la relazione tra i due coprotagonisti cresce ed evolve, la conoscenza di Cosa Nostra del giudice, e di conseguenza di Uccio, si fa più profonda e la convivenza con la paura segna il confine tra coraggio e codardia. Questo libro non parla solo di mafia, ma fornisce spunti di riflessione sul rapporto uomo-animale, su quello padre-figlio e su quello di coppia, nonché sulla violenza gratuita, sull'ipocrisia, la perdita, la vecchiaia e la solitudine. Capitoli brevi, dialoghi esilaranti, tanta tenerezza e malinconia ben mixate per ottenere un prodotto originale e di qualità.

Recensioni: 5/5

Forse una cosa che sanno in pochi è che sono Siciliana. Amo la mia terra, ogni pietra o mattone, ogni albero, ogni fiume. Non mi vergogno quando ascolto la storia di Falcone e di tutti questi eroi che hanno lottano per combattere il male, perché il siciliani non sono i mafiosi. I mafiosi sono ovunque, non sono solo in Sicilia, il male alberga ovunque ma si cela agli occhi. La Sicilia non è ignoranza, omertà, droga, violenza.. la Sicilia è amore, cultura, amicizia e ospitalità. Questo libro mi ha fatto piangere tanto perché ha raccontato come la mia amata terra è stato luogo di tale abominio ma coloro che l hanno commesso non sono Siciliani, non sono italiani o di altra nazionalità... I mafiosi sono il male, sono la cattiveria, l oppressione e tutte le cose più oscure che possano esistere nel cuore di un uomo. Sono felice di avere scoperto i retroscena sulla lotta contro la mafia portata avanti da Falcone e da altri, scoprire come lo Stato, i magistrati e i giornali che tanto lo osannavano in un attimo per dicerie l hanno trasformato in un traditore. Ha fatto male scoprirlo, ha fatto male sentire il dolore dell'abbandono,ha fatto male sentire rabbia per l'ingiustizia ma fa più male scoprire che la verità viene infiocchettata nelle scuole. Spero di cuore che questo libro venga letto da tanti e che si sappia che Giovanni Falcone è morto mentre lottava per una libertà che questa società, questo Stato .. riteneva scomoda ottenere!

Recensioni: 5/5

Reputo geniale e innovativa l'idea di far parlare un cane per affrontare temi così delicati e renderli vicini ai più piccoli. Uccio, dalla sua privilegiata prospettiva, racconta la mafia, le sue lotte, le vittorie della giustizia e le sue perdite in maniera chiara e precisa. Ma Uccio è tanto altro e la sua storia è toccante - egli stesso ci rende partecipi degli episodi della sua vita e dei suoi pensieri. Un testo assolutamente consigliato e perfetto non soltanto per i più piccoli, ma anche per chi voglia familiarizzare con i temi dell'antimafia. L'autore ha saputo creare un libro che si presta a un pubblico variegato, con una storia mai banale o pesante. Per questo il libro mi è molto piaciuto: scorrevole, interessante, innovativo e coinvolgente. Ho amato il rapporto tra Uccio e Falcone, il legame affettivo che li lega e gli insegnamenti impartiti dal magistrato. Una storia completa e appassionante.