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La storia bizzarra raccontata da Andrea Bennet nel suo romanzo d’esordio, Il cane a tre zampe di Galina Petrovna, è risultata vincitrice al concorso di Harper Collins per aspiranti scrittori. Una narrazione divertente e grottesca attraverso la Russia post sovietica ci offre uno spaccato della società del luogo che fa sorridere e commuovere allo stesso tempo.
Galina Petrovna la protagonista, detta Galja, è una vedova settantenne. Frequenta il centro culturale per anziani della sua città, Azov. La sua è un’esistenza tranquilla e serena: cura la casa, l’orto e incontra gli amici al club. E’ ancora piacente di aspetto anche se non fa nulla di particolare per curarsi. Donna di sani principi, rifiuta con garbo la corte di Vasilij, un pensionato come lei, e ama la sua cagnolina Boroda, così chiamata per il sottile pizzetto, che non vuole assolutamente far sentire legata mettendole il collare. Boroda è un cane a tre zampe ed è la cosa più importante che Galja abbia. La loro è una convivenza in cui ognuno mantiene la propria libertà, ma allo stesso tempo nessuno riesce a fare a meno dell’altro. Ormai da molti anni il cane passa beatamente le sue giornate fra la calda cucina, il giardino e la strada. Purtroppo il mondo è spaccato in due: ci sono quelli che come Galja che amano gli animali e quelli che invece li odiano. Un brutto giorno Boroda, proprio perché libera, sparisce. E così l’anziana donna inizia la ricerca o meglio la caccia al furgone dell’accalappiacani che ha rapito la bestiola.
Ne Il cane a tre zampe di Galina Petrovna Andrea Bennett dà vita ad una serie di personaggi eccentrici e imprevedibili, vivaci e riottosi ma anche incredibilmente umani, esuberanti e spesso fuori dalle righe, connotati in tono quasi fiabesco, sognante e leggero. Troviamo Mitja il Disinfestatore, per cui catturare i cani non è solo lavoro ma vera passione; Vasilij il pensionato amico di Galja, che non esita a mettere a disposizione della donna il suo sgangherato sidecar per partire all’inseguimento del furgone dell’accalappiacani; Zoja l’anziana bohémien, amica di vecchia data della protagonista, minuta ed energica vecchina; Katja la dolce studentessa capace di trasformare anche il cuore più indurito e i vari politici che costellano qua e là il romanzo. Man mano che la lettura procede si scoprono sempre nuovi dettagli sulla loro vita e sulla loro personalità. Tutta questa varia umanità ci consegna uno spaccato della provincia russa del sud dove il tempo sembra essersi fermato e delle grandi città dove la burocrazia e la corruzione la fanno da padroni.
ll romanzo, pur avendo un’impronta leggera e non impegnativa, affronta una serie di tematiche forti quali l’amicizia, l’amore, i sentimenti disinteressati e la crudeltà gratuita dell’animo umano. Ci mostra come sia possibile lottare con determinazione e passione per una causa. L’abilità narrativa dell’autrice arricchisce il racconto, rendendolo intrigante e divertente, tanto da far acquistare smalto poetico alla figura di un’anziana vedova dalla vita semplice. Andrea Bennet con questa sua prima opera ci ha regalato una lettura piena di pepe capace di colpi di scena e grandi emozioni.
Recensione di Clara Domenino
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