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La canaglia felice [1885] - Cletto Arrighi - copertina
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La canaglia felice [1885]
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La canaglia felice [1885] - Cletto Arrighi - copertina

Descrizione


"La canaglia felice" è il locch o barabba milanese, "eroe dell'ozio e del vagabondaggio, don Giovanni dell'amore, cavaliere di un'industria abbietta e multiforme formata di truffe di prepotenze e borseggi e di ruffianesimo". Sullo sfondo di una Milano popolata da quell'umanità canagliesca di balordi, si snoda la vicenda di Bigietta la stupenda, giovane popolana, prostituta del quartiere di Porta Ticinese. Contesa tra Tito Marogna, canaglia sopraffina, e il conte Massimiano Sparvieri, infelicemente ammogliato, la giovane incontrerà Carlo Rey, ricco rampollo di una famiglia torinese, calatosi nei panni di operaio in cerca di lavoro e di un amore disinteressato. Riproduzione a richiesta dell'edizione: Stabilimento Tipografico Italiano, 1885.
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Dettagli

2003
23 dicembre 2003
343 p., Brossura
9788848802482

Conosci l'autore

Cletto Arrighi

(Milano 1830-1906) giornalista e romanziere italiano. Col suo farraginoso romanzo La scapigliatura e il 6 febbraio (1862) inaugurò e diffuse un termine (quello, appunto, di «scapigliatura») che servì a designare, nel suo duplice aspetto letterario e di costume, quel movimento antiborghese e antiromantico che ebbe il suo centro nella Milano del secondo Ottocento. Scrittore scapigliato egli stesso, è autore di altri romanzi (Nanà a Milano, 1880; La canaglia felice, 1885) improntati a un verismo audace ma grossolano. Migliori risultati conseguì nelle commedie dialettali (El barchett de Boffalora, 1870; On dì de Natal, 1875), che s’inquadrano in un programma di rinnovamento del teatro milanese.

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