Con un connubio di analisi economica e narrazione, e una forte attenzione al contesto nazionale, l'autore racconta ascesa, strategie e fallimento di Remigio Pagnotta, broker ante litteram nell'Avellino dei primi anni venti. Ex intellettuale socialista e sindaco, quest'uomo dal profilo economico assai incerto è capace di sviluppare in breve tempo un volume di transazioni eccezionale, all'interno di un sempre più esteso, complesso e deleterio schema di relazioni sociali e finanziarie, che lo porterà alla rovina. Attraverso le vicende di una figura unica ma al contempo rappresentativa dell'apertura dei giochi della finanza alle realtà più periferiche del nostro paese, il volume propone spunti di riflessione di ampia portata sul profondo sommovimento del mercato finanziario italiano tra dopoguerra e fascismo, e sulle illusioni devastanti che ha consentito di coltivare in vasti ambiti sociali.)
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