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Il tempo, inteso in senso meteorologico, è uno dei temi più utilizzati per fare conversazione. Le persone iniziano la giornata guardando fuori dalla finestra: vogliono vedere che tempo che fa. Di come va il clima se ne parla tanto, da sempre. Perché quindi dedicargli un libro? Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, è convinto che il clima non sia più solo un tema di conversazione, ma anche un problema. Anzi, sarà il problema più rilevante del XXI secolo. La novità è che il clima cambia non solo a causa dell'andamento della pressione atmosferica o dei movimenti delle correnti e dell'anticiclone, ma a causa delle attività umane. Sul banco degli imputati ci sono i gas-serra, che produciamo per disporre dell'energia di cui abbiamo bisogno ogni giorno. Un immenso falò energetico di combustibili fossili - petrolio, carbone, gas naturale - responsabile dell'80% delle emissioni in atmosfera. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: cresce la temperatura della Terra, si sciolgono i ghiacciai, si innalza il livello dei mari, si acutizzano le manifestazioni estreme del clima. Tanto che ormai la minaccia principale per la nostra sicurezza non arriva dal terrorismo, ma dalle calamità naturali: dal '68 a oggi le vittime del terrorismo sono state 24.000, mentre ogni anno si registrano 240.000 morti a causa dei disastri ambientali. Dobbiamo cambiare i nostri stili di vita e il modo di produrre energia. Ma chi può prendere decisioni così rilevanti, che riguardano tutti noi? Chi governa le istituzioni internazionali, nazionali o locali non può ignorare questa realtà. Ognuno deve fare la sua parte. C'è in gioco il futuro del mondo.
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