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Per scorrere, scorre, ma, con tutto rispetto per il vissuto, 330 pagine di videogame spara spara diventano difficili da sopportare.
Bello anche questo!
Rispetto ad Educazione Siberiana, è un libro che va a scatti. Meno fluido, anche come linguaggio, più farraginoso e discontinuo anche nella narrazione dei fatti di guerra. Ciononostante, costituisce il naturale processo di crescita di Kolima, un soldato che abbraccia troppo giovane la guerra, ma che riesce a non farsi travolgere da essa.
Dal mio punto di vista un passo indietro rispetto ad educazione siberiana. I racconti delle vicende in cecenia sono all'inizio avvincenti, scritti con la solita prosa molto asciutta. Tuttavia andando avanti nel romanzo le vicende risultano quasi noiose e ripetitive, pur nella brutalità delle situazioni. I personaggi sono tratteggiati peggio che in educazione siberiana e trovo una grossa caduta di stile il finale dove viene fatto un "ora vi racconto che cosa succede ai personaggi dopo il mio congedo", quando lasciare tutto nel mistero sarebbe stato molto meglio.