Il narratore riceve una lettera dal suo amico di infanzia Roderick Usher, in cui lo supplica di raggiungerlo nella sua dimora di famiglia, la Casa Usher. Viaggia per un giorno intero e appena scorge l’antico edificio viene invaso da un intenso sentimento di tenebre. Non c’è niente lì che non sia terrificante: la dimora, gli alberi spogli, una profonda pozza d’acqua nera che riflette la casa e il paesaggio, entrambi cupi e minacciosi. L’uomo si persuade che quel luogo sia immerso in un’atmosfera particolare, senza un’affinità con l’aria del cielo, e dal quale si alza un vapore arcano e greve… Le tenebre, l’orrore, il mistero di Edgar Allan Poe si uniscono all’arte di Antonello Silverini in questo racconto senza tempo, un classico del genere.)
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