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Dettagli

2023
14 febbraio 2023
96 p., ill. , Rilegato
9788834742617

Descrizione

Il narratore riceve una lettera dal suo amico di infanzia Roderick Usher, in cui lo supplica di raggiungerlo nella sua dimora di famiglia, la Casa Usher. Viaggia per un giorno intero e appena scorge l’antico edificio viene invaso da un intenso sentimento di tenebre. Non c’è niente lì che non sia terrificante: la dimora, gli alberi spogli, una profonda pozza d’acqua nera che riflette la casa e il paesaggio, entrambi cupi e minacciosi. L’uomo si persuade che quel luogo sia immerso in un’atmosfera particolare, senza un’affinità con l’aria del cielo, e dal quale si alza un vapore arcano e greve… Le tenebre, l’orrore, il mistero di Edgar Allan Poe si uniscono all’arte di Antonello Silverini in questo racconto senza tempo, un classico del genere.

Valutazioni e recensioni

5/5
Recensioni: 4/5
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Recensioni: 5/5

La caduta della casa degli Usher di Edgar Allan Poe è uno dei racconti probabilmente più riusciti per quanto riguarda la capacità di sondare l’animo umano e di far emergere tutte le paure sia di chi vive la storia e, ahimè, di chi legge. Perciò preparatevi a una lettura al di fuori dal comune. Una lettura che probabilmente vi si insinuerà dentro e vi stringerà il petto facendovi credere di stare per perdere il vostro cuore. Sì, paura. È di quella che si tratta. Lo scopo di Poe è questo: terrorizzare lentamente con una tale inquietudine che all’inizio sembra sospesa esattamente come le nubi che avvolgono la dimora degli Usher. E, allora, entrate, in questo labirinto fatto di sogni e di incubi. Di speranze e di delusioni. – "In questo luogo di malinconia mi ero proposto di passare alcune settimane." L’io narrante anonimo, forse lo stesso Poe, riceve una lettera da un suo vecchio amico d’infanzia, Roderick Usher. Va a casa sua e lo trova completamente cambiato. Scopre che vive con la sorella Melinda e che entrambi sono gli ultimi rimasti di una famiglia antichissima. La bellezza di questa storia e dei disegni realizzati da Antonello Silverini, è l’introspezione psicologica che sta dietro a tutta l’impalcatura narrativa. È una storia di interiorizzazioni e di sentimenti macabri e gotici che albergano nell’animo dei personaggi e che si manifestano attraverso una sorta di personificazione con la casa. – "Il pallore sepolcrale della sua pelle e il luccichio dell'occhio mi colpirono sopra ogni altra cosa e mi fecero paura." La vera protagonista. Proprio quella casa che nella nostra comprensione generale, significa il luogo più sicuro, quello in cui tornare, il luogo familiare e in cui sentirsi amati. Beh, in questo racconto la casa diventa lo specchio di ciò che siamo dentro, o è il contrario?