«Il libro di Calasso comincia con le origini, o le origini delle origini; e finisce, o finge di concludersi, con le "Enneadi" di Plotino e i "Misteri" di Eleusi, sebbene ogni pagina getti analogie verso tutti i tempi e tutte le direzioni, specie verso la cultura vedica. Alle origini, l'invisibile era visibile. Allora esistevano gli animali e la caccia. "Il Cacciatore Celeste" è gremito di animali: iene, leoni, leopardi, avvoltoi, che lasciano il loro profumo nelle pagine del libro. Gli animali potevano essere animali, ma anche uomini, dèi, dèmoni, antenati: non c'erano distinzioni nette tra queste figure. Non esisteva un corpo umano che inseguiva un corpo animale: ma un essere che inseguiva un altro essere.» (Pietro Citati))
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