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un libro da scoprire..da assaporare piano piano in un crescendo di commozione e di sottile dolore per quei bambini che con la loro spensieratezza e curiosità, camminando fra le nuvole ci insegnano a perdonare, a perdonarci, a non dimenticare. E noi, grazie all'autrice che con delicatezza ha saputo raccontare un dolore incolmabile, non dimenticheremo. Un buon esordio, ci aspettiamo ancora altrettanto.
Un libro coraggioso, che affronta una tematica in cui la sofferenza rischia di dilagare fino a seccare l'inchiostro sul foglio. Quando si dice C'era una volta, infatti, si entra in un mondo incantato, dove nelle favole di Bettelheim, il bambino insieme all'adulto penetra con le proprie emozioni di gioia, tristezza, paura dell'abbandono nel meccanismo dello scorrere della vita al fine di comprenderne il senso e affrontarla. Lì, il C'era una volta finisce bene, ma in questo libro è per sempre. Non c'è un risveglio. Il mondo incantato serve agli adulti per comprendere con una metafora ciò che non doveva succedere e che si vuole dimenticare. Perché troppo forte è il dolore della perdita e anche se anche non ci colpisce direttamente, ci rammenta che può succedere. E "C'era una volta per sempre" fissa proprio quel mondo incantato, interrotto in un giorno qualunque, di ventisette bambini che non sentiranno più il "c'era una volta, cappuccetto rosso e il lupo cattivo". Ma il loro mondo incantato, grazie a questo libro meraviglioso continua a esistere, e sono gli adulti che devono affrontare il senso del dolore per una quotidianità improvvisamente e tragicamente spezzata, fatta di piccole e grandi cose così come sono percepite dai bambini, che però in questa favola non diverranno mai adulti. E' una favola... e i bambini sono in viaggio. Sono allegri... la maestra li guarda e li accudisce, ma il dolore della perdita si sente, e più il linguaggio diventa semplice più il lettore ne resta travolto, soprattutto nel finale, visto che il lieto fine della favola non è il lieto fine delle favole di Bruno Bettelheim. Perché il C'era una volta è per sempre.
Ho letto il libro, molto bello, all'inizio la dimensione da favola tra i piccoli e la maestra mi lasciava un pò indifferente e poco partecipe e non capivo il collegamento con la dimensione terrena ma dopo metà lettura, ho avuto una strana sensazione che è andata crescendo fino nelle ultime pagine; credo che l'autrice prima di sedersi sotto la quercia, quel forte impulso ricevuto nella sua anima non era il suo, ma sia stata guidata, al di là dei pareri di molti; è stata un buon canale per loro. La pagina 149 su Milenia è una delle cose più belle che ho letto negli ultimi tempi.
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