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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2008
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Questo saggio sulla situazione ecclesiale italiana (ma non solo), dal concilio Vaticano II a oggi, nasce come risposta alla famosa lettera che i vescovi italiani hanno scritto ai fedeli laici nel 2005. Si tratta di una risposta aperta, franca e coraggiosa. Aperta, perché i rilievi critici non sono mai offerti in modo apodittico o imperativo, tanto meno con toni moralistici o lamentosi, ma sempre con aperture al dialogo e all'altrui giudizio. Franca, perché ciò che intende comunicare, l'Autore lo dice con la libertà dei figli di Dio e non dei «servi». Coraggiosa, perché l'autore non usa mezzi termini per comunicare l'immagine di Chiesa che egli ha e, di conseguenza, l'immagine di laico che egli vagheggia, ma anche perché non teme di trattare temi spinosi (come quello dei preti pedofili, dei Dico e della laicità) sui quali si è volutamente soffermata la sua coscienza, prima ancora che la sua penna. Davanti agli scandali, veri o gonfiati che siano, che vedono coinvolta la Chiesa, davanti a un corpo sempre meno «Corpo di Cristo» e sempre più «Istituzione», dove si colloca il «servo inutile», il fedele che vive e lavora «in prima linea», l'operatore pastorale che opera silenziosamente nelle diocesi? La Chiesa sa e può rispondere ai desideri del laico, alla sua ricerca, o è necessario un rinnovamento autenticamente evangelico della stessa? Figlio del cattolicesimo democratico d'azione di Lazzati e di Dossetti, di Lercaro e di Montini, discepolo di C.M. Martini, T. Bello, M. Mincuzzi, A. Ballestrero, per De Giorgi la sola via possibile di un rinnovamento della Chiesa è la genuina ripresa del concilio Vaticano II. Solo così il brutto anatroccolo (la Chiesa tutta, laici e chierici) potrà diventare un cigno.Prefazione al testo di Carlo Ghidelli.
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