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Zweig è un maestro dell'animo umano.grande
sempre un piacere leggere Zweig
Di fronte alle analitiche e dilungate (talvolta estenuanti) descrizioni della psiche dei personaggi di Zweig, mi viene sempre spontanea l’associazione a Freud. Questa volta il fulcro del racconto è il passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza, quando si intuisce la presenza di un segreto che regola le interazioni tra gli adulti, pervasi da un desiderio misterioso che spesso rende indecifrabili le loro azioni. Il gioco seduttivo del barone e la titubanza di una donna che intravede un’ultima occasione per sfuggire ad un ruolo puramente materno sono il motore di una rappresentazione in cui Edgar cerca di affermare una nuova identità da adulto, idealmente sorretta da un granitico senso della lealtà e dell’amicizia. La scoperta del raggiro apre la strada a sentimenti nuovi, odio e gelosia. L’eros si può solo intuire tra le ombre notturne proiettate dalla luna, ma costringe a uno sguardo nuovo sul mondo. Nella suggestiva accelerazione finale degli eventi, Edgar conosce la paura della solitudine e comprende che il desiderio di legami sarà inesauribile nella sua vita adulta, accettando il fatto che anche la deprecata menzogna possa essere un mezzo per soddisfarlo. Qualche discutibile scelta lessicale modernista all’interno di una traduzione pure efficace a volte incrina l’illusione dell’immersione nell’Austria felix di Zweig, ma non inficia il piacere della lettura.
Recensioni
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Con la pubblicazione della novella Brennendes Geheimnis di Zweig, Adelphi prosegue nella meritoria riproposta delle più interessanti opere dell'autore viennese, lucido cantore della Finis Austriae. La pubblicazione della prima traduzione italiana (di Marcella Dreyfus per la Sperling & Kupfer) risale al fatidico 1933, anno della grande affermazione elettorale di Adolf Hitler, subito trasformata in feroce dittatura anche grazie all'incendio del Reichstag del 27 febbraio, strumentalmente attribuito ai comunisti. Proprio in quei giorni (in cui vennero promulgate le "leggi per la difesa del popolo tedesco") le vie della capitale del nascente Terzo Reich erano tappezzate con la locandina del film Brennendes Geheimnis, tratto dalla novella di Zweig per la regia di Robert Siodmak. L'involontaria ironia, subito colta da molti berlinesi, scatenò le ire dei nazisti che presto censurarono sia il film che l'intera produzione letteraria dello scrittore ebreo, pubblicamente messa al rogo insieme al meglio di quanto fosse stato scritto in lingua tedesca. In realtà, il bruciante segreto nulla ha a che fare con le violenze dell'avvio del regime hitleriano. Pubblicato per la prima volta nel 1911, il testo è ambientato a Semmering, la ridente stazione climatica austriaca, dove l'adolescente Edgar, sofferente di asma, trascorre con la madre un periodo di convalescenza. Annoiato dall'ambiente, non gli sembra vero che un brillante barone si mostri interessato ai suoi discorsi divenendone amico. In realtà, l'adulto è un consumato tombeur de femmes che approfitta dell'ingenuità del ragazzo per conquistare la madre che rapidamente cederà al corteggiamento, vedendo nella presenza del figlio solo un ostacolo al proprio piacere. La scoperta della tresca e dell'umana miseria (la madre, arrivato il marito, pregherà con lo sguardo Edgar di tenere per sé il bruciante segreto) segneranno in modo indelebile l'ingresso nel mondo degli adulti, assai più ambiguo e sottilmente crudele di quanto il ragazzo si potesse aspettare. Nell'efficace traduzione di Emilio Picco la novella conferma la capacità di Zweig, degno concittadino di Arthur Schnitzler e Sigmund Freud (per il quale pronuncerà a Londra nel 1938 l'orazione funebre), di mettere in luce in modo raffinato i meandri più riposti della psiche umana. Giorgio Kurschinski
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