Credevamo di poter dimenticare tutto quello che abbiamo vissuto come cittadini italiani? Michele Serra si adopera perché nessuno debba, perché nessuno possa dimenticare cosa ci ha portato sin qui. Manipolando tutti i pezzi che hanno caratterizzato la collaborazione con "L'Espresso" - "Satira preventiva" -, Serra disegna un tracciato da paura: satiricamente non abbiamo mai avuto la speranza di cavarcela. Ci sono molti modi di ricordare. Il meno doloroso (che non è necessariamente il più futile) è ricordare quanto comico è il mondo, in bilico tra le goffe mani della scimmia umana. Una fungaia di assurdità, paradossi criminali e crimini paradossali, vanità rovinose, disperate ovvietà: politica, giustizia, economia, religione, scuola, internet, malavita, sport, nozze reali, televisione, canzoni, scandali, catastrofi naturali, poteri artificiali. Michele Serra monta la sequenza dei personaggi e degli eventi, delle occorrenze umane, trasformando l'occasione giornalistica in un esercizio di frenetica, esilarante lettura storica. E il rumore del caos diventa una sinfonia di risate. Esercizio di pura satira. Sull'Italia e sul mondo. )
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