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Film d'esordio del giovane e promettente regista romano Gabriele Albanesi. Prodotto in modo indipendente e con a disposizione un budget limitato, il film è un vero e proprio tributo all'horror-splatter americano degli anni '70. La trama, volutamente grottesca ed esagerata sotto tutti i punti i vista, e i litri di sangue versati (meravigliosi gli effetti speciali del maestro Sergio Stivaletti) donano alla pellicola un'atmosfera malsana che rievoca con maestria quelle atmosfere tanto care ai film splatter d'oltreoceano, degli anni d'oro. Da apprezzare il tentativo di Albanesi di riportare in vita l'ormai sopito cinema horror all'italiana. Unica nota stonata è la recitazione, che appare spesso innaturale e forzata non permettendo allo spettatore di immergersi completamente nella narrazione del film.
Filmetto italiano girato con 4 soldi, pochi mezzi e poche persone, ma questo non è un alibi, si poteva fare molto ma molto meglio anche con quei mezzi e quelle persone. Sceneggiatura misera, niente di nuovo e nessuna trovata geniale solo sangue a fiumi. Salvo solo gli effetti speciali. L'idea di fondo c'era, ma così com'è è un po deboluccia, andava sviluppata meglio la sceneggiatura. Per Fortuna che Gabriele Albanesi si è rifatto leggermente con Ubaldo Terzani Horror Show, a cui do tre stelle.
Poteva essere 0un bel film di genere, violento, beffardo e un pò sconclusionato, gli ingredienti c'erano tutti, ma purtroppo, in Italia, non si riescono più a produrre tali opere che possano vantare validità e credibilità. Gli attori sono quel che sono, non credono molto in quel che stanno facendo, non credono proprio nell' assurda situazione e ciò si percepisce. La regia c'è e non c'è, non è pessima ma proprio niente di che, per il resto è tutto troppo già visto, un coktail un pò alla buona di "Non aprite quella porta" e "Le colline hanno gli occhi" (con la famiglia psicopatica e gli pseudo cannibali ritardati e parecchio alienati che vivono sperduti) e "L'ultima casa a sinistra" (se non altro per i teppisti/stupratori grezzi e ultradrogati. Tentativo generoso ma non del tutto riuscito. Bisogna credere nell'horror e nel cinema per realizzare film di genere del "genere".
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