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I cantanti sono di prima grandezza, ma in questa edizione la star è Karajan. La sua Orchestra sussulta, freme, s'invola e, soprattutto canta. Canta come solo Puccini sapeva far cantare e come solo Karajan sapeva interpretare
La miglior Bohème ipotizzabile. Karajan dirige gli strepitosi filarmonici di Berlino (ed un coro non ugualmente straordinario, purtroppo) realizzando un'interpretazione semplicemente inarrivabile; la Freni e Pavarotti consegnano al disco la migliore Mimì ed il miglior Rodolfo della storia: il finale del primo atto in bocca loro diventa ancor più una delle vette più alte del teatro in musica ma anche le due romanze che lo precedono sono due veri e propri capolavori (impareggiabile lo squillo di Pavarotti al termine di "che gelida manina", come del pari spettacolosa è la cavata della Freni allorchè la voce si espande sull'arioso di "ma quando vien lo sgelo" col sussurro che si innalza dall'orchestra)come eccellenti sono anche il terzo(fenomenale per scorrevolezza della linea sia la scena di Rodolfo sia uno straordinario "donde lieta uscì"di Mimì cui segue uno stupefacente quartetto) ed il quarto atto("sono andati" è da porre senza dubbio tra i vertici dell'interpretazione pucciniana di ogni tempo; e che orchestra!).Rolando Panerai disegna uno stupendo Mercello nella comunicativa immediata e nella commozione vera dell'accento, oltre che in una linea solida, sicura e(caso non frequentissimo col baritono fiorentino)intonata, oltre alcolore bello e personalissimo. Maffeo è anch'egli ottimo anche se il timbro appare più usurato rispetto al film di Zeffirelli (diretto dallo stesso Karajan)ma l'accento riesce a dare magnifico rilievo alla semplice frase del quarto atto "filosofo ragioni".Ghiaurov si conferma il più grande basso della storia col sussurrare una stupefacente "vecchia Zimarra" sullo scurissimo e straordinario velluto orchestrale; il timbro è quello che ben si conosce la tecnica è superlativa e anche nella breve parte di Colline il buon Nicolai fa valere l'imperiosità dell'accento. Buona la Harwood, ma un po' troppo stridula nel finale del secondo atto( dopo però un ottimo Valzer, complice un immenso Karajan).Parti di contorno mediocri.Ottima la registrazione come sempre in casa Decca: A.Z.
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