Biserta e altre storie contiene le più recenti esperienze musicali del Duo Bottasso e in particolare l’incontro con il sound artist Simone Sims Longo. Il principale lavoro confluito nel disco è la colonna sonora del documentario “Biserta. Storia a spirale” (Cosenude Media Projects, 2018), le cui musiche sono state scritte ed eseguite dal Duo Bottasso. L’origine documentaristica della maggior parte del lavoro dona all’album un carattere fortemente narrativo, nel quale le varie storie vengono raccontate contemporaneamente da voci, strumenti acustici o elettronici e registrazioni ambientali: in questo modo l’ascoltatore può immaginarsi il proprio viaggio, che prenderà direzioni diverse a seconda di dove concentra la propria attenzione. Alle domande sollevate dal coro di voci bianche in Fragen (“Io chiedo, tu chiedi, ti chiedo, mi chiedo, ti chiedi”) rispondono le voci dei protagonisti del documentario: quella determinata di Samara sogna di scappare dalla Tunisia per diventare una grande boxeur; i salafiti urlano incitando all’odio ed alla violenza contro i propri simili; Mohamed, accorato, ricorda le conseguenze dello scoppio della guerra di Biserta sulla sua famiglia. Le storie di Samara, Mohamed, Dhia e Khaled vengono impersonificate dall’organetto, dal violino, dalla tromba del Duo Bottasso e dal tar di Reza Mirjalali (autore del brano Autumn). Il Mediterraneo, le notti e la furia della rivoluzione araba sono dipinte dal sound design e dal live electronics di Simone Sims Longo. La volontà degli artisti di uscire dalla propria comfort zone e di condividere le tecniche maturate nei precedenti lavori personali permette un incontro organico tra sample vocali, improvvisazione, ricerca timbrica sugli strumenti acustici, textures sonore, tecniche estese e field recordings, raggiungendo il suo culmine nel brano Spirali. Le contraddizioni e il fascino misterioso di Biserta riecheggiano anche nei brani che, pur non essendo stati inseriti direttamente nel documentario (Majestic, Attente), sono nati in seguito alla visione delle suggestive immagini girate da Michele Coppari e Francesca Zannoni. A liberare dalle violenze e dai soprusi vi sono infine le voci dei quaranta ragazzi del Kinder-und Jugendchor der Theater Chemnitz i quali, diretti da Pietro Numico, amplificano i desideri di libertà e amore dei quattro protagonisti con la struggente canzone basca Maitia Nun Zira. Nonostante ciò, il gelido contrasto fra coloro che incitano all’odio verso i propri fratelli e lo scrittore Mohamed, che proprio un fratello ha perso brutalmente durante la rivoluzione, permea questo album e apre ad una riflessione sulla fratellanza: non più quella personale del Duo Bottasso che aveva caratterizzato il precedente lavoro “Crescendo”, ma quella che, non solo in Tunisia, oggi sembra essere solo un lontano ricordo.
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