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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2010
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Questo autore fa una scelta, come è giusto che sia. Non mancano in letteratura scritti su Beethoven, ed anzi i libri si fanno solo quando uno vuole aggiungere qualcosa. Buscaroli stesso spiega e rende importante la sua scelta. Non è un volume divulgativo, non è un volume didattico, forse nemmeno documentale. L'ambizione, secondo me soddisfatta, è quella di fare il punto storico della situazione, perchè se molto è stato detto, non tutto è stato detto e molto si può negare. Dedicato agli appassionati dell'uomo, inteso come Beethoven, ma anche come genere.
Si parla troppo di storia e politica e poco di musica, in questo libro. Va bene contestualizzare un autore nel suo tempo, dar notizia di importanti avvenimenti che senza dubbio influirono anche sulla vita e la produzione di Beethoven, ma non si deve uscire dal seminato. Se il libro vuol parlare di BEETHOVEN deve principalmente concentrarsi sulla figura e l'Opera del musicista, altrimenti diventa uno zibaldone di riflessioni e racconti che ruotano attorno al grande di Bonn, ma senza la necessaria sintesi. Ecco cosa manca a questo testo: la sintesi. Tante parti potevano essere condensate e ridotte, lasciando più spazio alla trattazione DETTAGLIATA di alcune opere capitali di Beethoven . Buscaroli è documentatissimo, acuto, a volte sprezzante verso altri autori di monografie beethoveniane; ha pure intuizioni illuminanti, ma la lettura del suo libro è veramente ardua per questa sua mania nell'aprire parentesi gigantesche, che penalizzano anche i passaggi più riusciti del testo. Peccato, perché l'autore non è uno sprovveduto e sa il fatto suo. Qui è uscito di carreggiata.
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