Inutile cercare i confini della Bassa sulle carte geografiche. Più facile trovarli in letteratura, quella dei libri dei grandi scrittori, quella tramandata oralmente ed ereditata dai cantastorie che qui erano di casa. Una terra bagnata dal Po e dai suoi affluenti, abitata da uomini e donne che sanno tenere i piedi ben piantati nella grassa terra, e la testa che sa arrivare fino alle nuvole. Infatti esiste una Bassa solare, cantata da Zavattini e da Guareschi, e anche una Bassa notturna, quella dall’Ariosto e di Tonna. Luca Marchesi si colloca a pieno titolo tra gli scrittori lunari che sanno vedere oltre la realtà della cronaca di tutti i giorni e narrano avventure con una fantasia che pesca nella storia, nella tradizione, nelle fole, nella mitologia popolare. In questo romanzo, l’ultimo della trilogia, ritroviamo i potenti e simpatici maghetti impegnati a salvare il loro piccolo mondo antico e moderno, i luoghi domati dal lavoro dell’uomo (ma dove basta un’alluvione per tornare al paesaggio di mille anni fa), i personaggi della fantasia dell’autore e della sua gente: draghi, sirene, streghe e perfino il grande Olmo Parlante di San Felice, ma imprevedibilmente, e fin dal prologo, anche un personaggio nato molto lontano: Rabbi Low, quello del Golem. Non ce ne stupiamo più di tanto perché Luca Marchesi, affabulatore e incantatore, rende tutto credibile. E compie così il sortilegio di trasformarci tutti in ragazzi che sanno sognare. )
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