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Dettagli

3
2020
20 febbraio 2020
186 p., ill. , Brossura
9788858139233

Descrizione

Storie insieme esilaranti e tremendamente serie. Un fumetto femminista che ogni donna dovrebbe leggere.

«Divertente e importante. Un libro da lasciar scivolare sulle scrivanie di tutti i vostri colleghi» - Elle

«Per molte di noi vedersi in questo libro sarà una rivelazione, per altre un dolore, per tutte un'opportunità preziosa» - Michela Murgia

«Emma racconta la quotidianità delle donne – il lavoro, la coppia, la famiglia – da una prospettiva nuova, attraverso l’arma leggera ed efficace del fumetto» - IlikePuglia

«Vignetta dopo vignetta, Emma illustra (mai verbo fu più appropriato!) le sue idee con argomentazioni tutt’altro che banali. Certi comportamenti non sono innati o geneticamente determinati: gli esseri umani di sesso femminile non nascono con la predisposizione a rimettere in ordine il caos lasciato in giro dagli esseri umani di sesso maschile» - Corriere della Sera

Conosci la scena: sei tornata dal lavoro, hai fatto la spesa, stai preparando la cena e nel frattempo pensi a quando pagare l’affitto / chiamare l’idraulico / prendere la pillola / finire quella mail di lavoro / controllare che i tuoi figli (se li hai) abbiano fatto i compiti / prenotare il dentista per loro. Tutto questo mentre il tuo compagno ti chiede se per caso sai dove sono finite le sue scarpe.

Valutazioni e recensioni

4,4/5
Recensioni: 4/5
(37)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Emma Clit, nota semplicemente come Emma è anche una fumettista che ha aperto il suo blog dove pubblica post che trattano tematiche di giustizia sociale. Emma divide i seguenti argomenti in 10 storie, la parte scritta accompagnata da quella disegnata aiuta molto a esprimere il concetto. Il suo “Bastava chiedere” è un piccolo gioiello, sia per chi si sta affacciando adesso al femminismo sia per chi ha letto varie opere sull’argomento. In Francia il libro è andato completamente sold out e ha accesso il dibattito sulla questione dell’organizzazione delle faccende domestiche nelle coppie eterosessuali, concetto chiamato carico mentale domestico a cui nessuno sembrava dare attenzione prima. “Bastava chiedere” pone l’accento su temi che non sempre vengono presi in considerazione come i condizionamenti che ogni donna fin dalla prima infanzia viene sottoposta, la violenza psicologica o fisica che a volte non avviene da perfetti sconosciuti ma da persone fidate, il tabù sul sesso, la manipolazione emotiva, l’oggettificazione del corpo della donna nel mondo delle pubblicità e non solo, gli stereotipi, l’idea malsana che si ha della gravidanza, maternità e del congedo trattato come una vacanza. Michela Murgia lo scrive perfettamente nell’introduzione “Per molte di noi vedersi in questo libro sarà una rivelazione, per altre dolore, per tutte un’opportunità preziosa”. Il libro mi è piaciuto molto. La cosa che più di tutte mi ha colpito è come le situazioni raccontate sono successe o potrebbero succedere a ognuna di noi in passato o in futuro ed è facile immedesimarsi purtroppo. È un libro che ti aiuta ad avere ancora più consapevolezza delle cose e di come si potrebbero cambiare. Il linguaggio diretto della scrittrice ci guida nelle storie ed è come a dire “Per caso è successo anche a te?”, ed è una cosa triste rendersi conto a come quante donne siano vittime del pensiero patriarcale ogni giorno.

Recensioni: 5/5

Divertente ma pensavo qualcosa di più

Recensioni: 5/5

Questo graphic novel di Emma Clit, con un’introduzione di Michela Murgia, illustra 10 contesti che la donna vive quotidianamente, in casa, sul lavoro o per strada; si concentra in particolar modo su concetti fondamentali alla base di queste situazioni, quali il carico mentale, la manipolazione emotiva e il lavoro emozionale, su disparità economica e su violenze sessuali e psicologiche. È certamente un buon punto di partenza per coloro che vogliono iniziare a leggere testi femministi.

Recensioni: 5/5

Fumetto carino, simpatico, seppur mi chiedo se aderisca o meno alle nuove generazioni. La prima sensazione è stata un NO a dir la verità, anche se un ragazzo coetaneo a cui l'ho passato mi ha detto di averlo trovato interessante ed attuale anche per noi. Forse è comunque contestualizzato in uno specifico periodo di vita, o forse è una questione di fortuna o di inconsapevolezza?... una lettura leggera, né illuminante né banale, piuttosto soggettiva.