Barzellette
di Ascanio Celestini
Divertenti, dissacranti, scorrettissime. Ascanio Celestini ha raccolto e reinventato barzellette provenienti da ogni parte del mondo. Ce le racconta in una cornice inaspettata con la sapienza di un grande narratore, mettendole in fila come i vagoni di un treno e mostrandoci «quanto siamo infami, ma anche quanto siamo liberi e deboli».
Te la ricordi quella battuta dei due giovani preti sul matrimonio? Il primo dice all'altro: – Secondo te ci arriveremo a vedere il giorno in cui si sposeranno preti e suore? E il secondo risponde: – Noi non lo vedremo, ma i nostri figli sí! Sai che differenza c'è tra la fidanzata, l'amante e la moglie? Dopo aver fatto l'amore la fidanzata alza gli occhi, sospira e dice: – Ti amo. L'amante invece sospira, alza gli occhi e ti dice: – Sei grande. E la moglie? Non sospira, ma anche lei alza gli occhi. Poi dice: – Beige… Il soffitto lo farei beige! La fidanzata parla al fidanzato. – Amore, cosa significa la parola pedofilo? E lui: – Che parolone difficile per una bambina di sei anni!
Una stazione, due uomini che aspettano un misterioso convoglio partito da lontano e un «brogliaccio» pieno di barzellette da leggere per ingannare l'attesa. Sono storielle popolate da naufraghi e cannibali, carabinieri e politici, scienziati e filosofi, preti, suore, ebrei e musulmani, mariti e mogli impegnati nell'eterna lotta tra i due sessi, e ancora animali, suocere, amanti. Storie che non appartengono a nessuno, ma sono a disposizione di tutti. Ci dicono cosa siamo diventati, ci consentono di scavare nel torbido senza diventare persone torbide. E, soprattutto, fanno letteralmente morire dal ridere. )
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