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Anno edizione: 2019
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Valerio, per tutti Val, è un commissario che sta indagando, assieme al collega Ghigo, su una serie di rapimenti e omicidi avvenuti a Firenze che hanno per vittime delle giovani adolescenti, poco più che bambine. Dall’altra parte dell’oceano, negli Stati Uniti, si trova John: serial killer assoldato dalla mafia italo-americana. John e Val sembrano l’opposto, ma in realtà i due sono praticamente identici, legati da un passato comune. Bambole di David Masini è un romanzo noir che racchiude al suo interno non solo indagini di polizia, disturbi mentali e problemi personali, ma anche una delle cose peggiori che esistono: l’abuso di minori. Alcuni passaggi inerenti questa barbarie sono forti, forse non adatti a chi è particolarmente sensibile all’argomento. Devo dire che ho effettivamente letto alcune righe con un profondo disgusto ben visibile sul viso perché inevitabilmente si va ad immaginare quello che abbiamo appena letto, e immaginare certe scene non è affatto piacevole. Sulla parte psicologica ho un appunto da fare. L’autore scrive che l’uomo-carnefice del romanzo soffre del disturbo post-traumatico da stress per un trauma subito nell’infanzia e questo va benissimo. A un certo punto però si parla di disturbo ossessivo compulsivo come se questo fosse un sintomo del dpts. Questo è sbagliato. Sono due disturbi diversi e i sintomi del dpts sono ben altri. Sarebbe invece più corretto parlare di comorbilità (o comorbidità) ovvero una sorta di coesistenza di entrambi i disturbi nella stessa persona. L’indagine di Val e Ghigo non mi è sembrata particolarmente approfondita. I rapimenti e gli omicidi vengono risolti quasi per puro caso: più per un collegamento di informazioni sentite qua e là che per indagini serrate e prove da analizzare. Questo aspetto non mi ha entusiasmata. La parte di John sembra molto spesso scollegata al caso principale, anche se a fine romanzo c’è un punto d’incontro con la storia principale e soprattutto con il commissario [continua sul blog]
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