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Abbandono a pag. 98. Peccato. Avevo scritto una bella recensione sul riuscitissimo In tutto c'è stata bellezza. Mi era piaciuto anche La gioia all'improvviso (inferiore rispetto al primo). Con questo suo ultimo credo chiuderò con Vilas. È illeggibile!
E’ la seconda volta che mi faccio “fregare” da questo autore di cui critica e recensioni, anche di altri paesi, parlano tanto bene!!! La prima volta con “Tutto c’è stato bellezza” sono caduta in tentazione comprandolo.. l’ho lasciato su una panchina perché qualcun altro lo potesse apprezzare più di me….) Baci mi è stato regalato, sono arrivata a metà lettura e credo che abbandonerò, perché la noia è l’insofferenza avanzano! Ho voluto dargli una possibilità, perché il tema e l’ambientazione sembravano accattivanti, ma di questo autore, purtroppo, non mi piace proprio nulla, né’ schema, ne’ stile, ne’ contenuti. Non ci sarà una terza volta!
Ammetto : a pag.193 ho abbandonato la lettura di questo romanzo. Avevo sentito alla radio un'intervista con l'autore che mi aveva incuriosito. L'idea dell'autore non è male anche se ha precedenti illustri: la fuga dalla città del protagonista per sfuggire alla pandemia e rifugiarsi in un alloggio messo a disposizione dal suo sindacato ( !!!!) vicino ad una piccola località sulla sierra. Ha portato con sè alcuni libri tra cui il "don Chisciotte" ; dopo un inizio scorrevole iniziano le sue considerazioni , una più banale dell'altra. Flaubert avrebbe arricchito il suo dizionario dei luoghi comuni.... A pag 172 "Il rumore dei treni ricorda il battito delle ali degli angeli nell'universo , accanto all'Oscurità totale". Dopo tale considerazione ho proseguito la lettura per un 'altra ventina di pagine poi ho desistito ; sinceramente deluso da un autore che ha avuto diversi riconoscimenti in Spagna.
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