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In ambito letterario quando si parla di classici s’intende lo scrittore o l’opera che, per la loro eccellenza, costituisce un modello esemplare e sono ritenuti inimitabili. Mino Milani è entrato a pieno titolo, con i suoi libri per ragazzi, nel ristretto novero degli scrittori classici della letteratura giovanile. Un’ulteriore conferma di questo meritato e prestigioso status, si ha nella lettura di un suo racconto, scritto e pubblicato quarant’anni fa, riproposto da poco nella collana “I gatti bianchi”, dalle Edizioni Messaggero di Padova. Si tratta di “Un’avventura su Po”, un lungo racconto che, anche a distanza di tempo, conserva intatto tutto il suo fascino. L’avventurosa vicenda narrata da Milani è ambientata a Pavia e sui fiumi che attraversano il suo territorio: il minaccioso ed immenso Po dalle acque gialle; l’amichevole e sinuoso Ticino dalle acque azzurre. Protagonisti sono tre ragazzi pavesi: Nino, Giorgio e Marco. La storia prende l’avvio dalla probabile e misteriosa presenza di monete d’oro, su un’isoletta del Po. I tre amici vengono vagamente a conoscenza di qualcosa, grazie agli sproloqui di un barcaiolo ubriacone. Inizialmente i ragazzi non danno peso alle parole di Giulivo. In un secondo momento però, mettendo assieme le notizie di una rapina trasmesse dalla radio e il frutto di una loro ricerca sui giornali, essi danno credito a quello che Giulivo ha detto loro. Quella che poteva essere una fantasia di un ubriaco, per loro è ora quasi una certezza: sull’isola d’Arena c’è un tesoro. Per troncare ogni dubbio, Marco, il più esperto e coraggioso dei tre, decide di andare a constare di persona. In bicicletta si reca di fronte all’isoletta, che raggiunge non senza difficoltà a nuoto. Marco riesce a scoprire dove si trovano le monete, lì nascoste da una banda di rapinatori dopo una spettacolare rapina svoltasi in grande stile a Milano, ai danni di un furgone porta valori. Di ritorno dalla sua sol
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