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Lavoro indirizzato principalmente sul processo a Pinochet e sui vari passaggi che lo contraddistinguono. Dorfman analizza il significato che può avere il mettere sotto accusa un dittatore per le atrocità commesse, giudicato da un tribunale internazionale, cosa che potrebbe estendersi ad altri tiranni in futuro. Ripercorre anche brevemente alcuni episodi di torture, uccisioni e sparizioni di persone ritenute pericolose per il colpo di stato. Buon lavoro sicuramente, soprattutto perchè scritto da una persona che lavorava al fianco di Allende e che ha dovuto fuggire in esilio. Mi rattrista però non riuscire a trovare un buon libro che parli in modo dettagliato del colpo di stato e di come si è instaurato il governo Pinochet. Voto finale 3/4
Recensioni
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Ex consigliere di Fernando Flores (il capo di stato maggiore di Allende) e autore in seguito di vari libri, fra cui La morte e la fanciulla, un dramma teatrale di forte pregnanza metaforica da cui Polanski trasse un film, Ariel Dorfman è oggi attivo nel World Social Forum. Il titolo originale di questo suo volume, Exorcising Terror, conteneva uno spunto utile per comprendere quella che sembra talora una vera - e motivatissima - ossessione pinochetista, presente nell'autore come in molti altri cileni (L'autunno del patriarca, fonte del titolo italiano, è invece il gran libro sperimentale di Garcìa Marquez sul declino d'un dittatore). Ricorrendo anche ad alcuni accorgimenti tipografici, Dorfman fonde tre distinti piani per rievocare la complessa vicenda di Pinochet, intoccabile capo dell'esercito fino al 1998, ma sotto accusa dal luglio 1996: la dimensione del ricordo, per raccontare le efferatezze del regime (in corsivo), le parti relative al processo (corpo normale) e le testimonianze (corpo ridotto). Scotland Yard e il giudice Garzón hanno accusato il vecchio ufficiale di genocidio e crimini contro l'umanità, sennonché la "scandalosa riluttanza" degli Stati Uniti a premere per l'estradizione e alcune perizie cliniche molto discutibili ne hanno infine consentito il rilascio. Peraltro, se è vero che nel luglio 2002 Pinochet è stato infine ritenuto non sottoponibile a giudizio (per Dorfman, una "vergognosa capitolazione del sistema giudiziario"), è anche vero che per i cileni "Pinochet è uno specchio. Siamo davvero pronti a giudicarlo?".
Daniele Rocca
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