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La vita è rappresentazione. Questa sembra la tesi di fondo di questo testo che mostra, forse con una scrittura troppo confidenziale - che si coniuga perfettamente con la tesi di fondo - come la malattia sia la vita stessa in quanto oltrepassa la sua rappresentabilità. Nietzsche diviene così il simbolo dell'autore "malato", che accetta la morte nella sua esistenza e non cede alla volgare illusione di considerarsi sani, di considerare la vita come un apice da cui non si discende. Il testo mostra, altresì come la continuità che ci riconduce a vedere la vita in maniera univoca, sia strettamente connessa con l'incapacità di accettare la morte e la sofferenza nella vita stessa; fatto questo che stravolge la concettualità con la quale interpretiamo il mondo. Con le parole dell'autore: "la vita come inizio si è incuneata nel movimento del morire nel tentativo di assoggettarlo alla sua legge, di ridurre la morte a una scansione priva d'importanza nel ciclo della produzione e riproduzione della vita". un libro da leggere tenendo in considerazione che è richiesta una buona conoscenza dei testi trattati, pena l'incomprensione del testo, che rischia di scadere in un libello storico-didascalico se letto senza orientamento.
"Ma d'altro canto, poiché la finta finge anche sempre di essere una finta e si mostra quindi veritieramente come finta, il soggetto, fingendo e credendo alla sua finta, suo malgrado la smentisce: la finta era soltanto una finta". Questo passo si trova a pag. 22. Allora: 1) questi 'giochi di parole' li fa Heidegger, e già danno fastidio quando li fa lui ... 2) mi sembra anche che l'Autore abbia letto troppo Derrida (o Allievi di questo)e ne sia troppo influenzato; è impossibile spiegarmi oltre, dovrei scrivere troppo e già sto dando fastidio; 3) dovremmo introdurre una legge: la possibilità di farsi rimborsare il costo di libri del genere (più una parte di risarcimento per danni morali); 4) soprattutto, sarebbe bello che osservazioni come queste fossero inviate all'Autore, a quanto pare Professore all'Università, e molto molto altro. Mi scuso se scrivo male, ma almeno so pensare. Grazie.
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