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Forse, se mi seguite da un po’, il nome Giovanni De Rosa vi è familiare perché qualche mese fa ho letto, dello stesso autore, il thriller “Onice Nera”. L’avevo letteralmente divorato. Anche con “Aucun” è stato lo stesso. Ringrazio di cuore Giovanni per la collaborazione. Philip abita a Parigi, dove conduce una vita soddisfacente sotto tutti i punti di vista. Si sente realizzato lavorativamente e nel tempo libero fa stragi di cuori, collezionando un discreto numero di donne con cui si frequenta. Alcune di queste vengono ritrovate uccise dopo esser state in sua compagnia e di conseguenza viene incriminato per i brutali omicidi. Philip, però, sa di non essere colpevole e si affida all’avvocato Tapie, il quale studierà il caso per capire chi lo sta osteggiando. Giovanni ha uno stile di scrittura che mi piace molto: è diretto e scorrevole, si entra immediatamente in sintonia con il testo. I capitoli sono brevi ed anche le frasi sono brevi e molto incisive. La narrazione è alternata in quanto sono più personaggi a raccontarci la loro versione dei fatti ma il lettore non ne risente, anzi, è come un gioco ad incastro che sembra non avere risoluzione, ma come ogni buon thriller si chiude sul finale. I protagonisti sono caratterizzati in maniera impeccabile, sono resi reali dal contesto e dalle descrizioni accurate sulla loro psicologia, con pregi e difetti, abitudini, stili di vita e contesto familiare. Altra nota positiva è l’ambientazione scelta per questo thriller: Parigi, città affascinante e sfondo perfetto per la storia di Philip. “Onice nera” invece è ambientato su un’isola greca. Nonostante le 155 pagine, che spesso per un thriller sono considerate poche, trovo che “Aucun” sia un libro molto completo, nessun particolare è stato trascurato e spero di poter leggere presto un’altra opera di Giovanni.
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