AttraVersi

Alice Cislaghi (Busto Arsizio, 1985) è impiegata e poetessa. Affascinata dalla poesia sin da bambina, crescendo ha iniziato a viaggiare attraverso la lettura, scoprendo che accanto alla realtà c'è un mondo ammaliante e libero dove rifugiarsi, la letteratura. Oltre ad “Attraversi” (2022) ha all'attivo “La distanza dei miracoli” (2009), “Fluire di clessidra” (2015), “Punto e virgola” (2019), “Oramai” (2020), “Emporio” (2022). “L'uomo non può sopportare troppa realtà” Il pensiero poetico non ha età, ne sono esempio queste parole del poeta Thomas Eliot in cui ritroviamo uno spaccato della realtà moderna. Siamo la contrapposizione di noi stessi, viviamo nei luoghi e cerchiamo i non-luoghi dove scappare, ci adoperiamo per avere i nostri spazi e quando li raggiungiamo ci spaventa il vuoto che troviamo, ci definiamo come un insieme di finti equilibri, di dogmi da seguire e poi è nei momenti di disequilibrio che ci sentiamo vivi. Inseguiamo la realtà, ma la nostra identità è definita nel sogno e iniziare a sognare passa dall'accorgersi dell'intorno, oltrepassare la superficialità e il velocismo attuale. “AttraVersi” è una silloge poetica che si divide in due parti, nella prima si verseggerà di vita, di natura, dell'incertezza del nostro tempo e della forza più prorompente di tutte, l'amore. Nella seconda parte Ode alla noia vuole essere una riflessione, una scossa energica ad una delle patologie, che oggigiorno, affligge la condizione sociale. La copertina è nata sotto un'eco di surrealismo verista e l'auspicio è che il lettore possa lasciarsi attrarre e attraversare da questa porta che, se ascoltata, può portare oltre le apparenze, oltre la noia, in una dimensione nuova, libera e autentica del sé. Con la prefazione di Alessandro Quasimodo