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Perché si può uscire fuori dalla visione della scarsità anche con la creazione di imprese e luoghi di lavoro 𝑠𝑎𝑛𝑡𝑢𝑎𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑢𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑣𝑒𝑟𝑜. "Cosa succederà? Gli economisti hanno già indicato come sia possibile uscire dal modello di scarsità, liberando l'umanità dal peso della povertà. Tuttavia manca ancora qualcosa perché quella che per ora è solo un'utopia diventi realtà: un salto di consapevolezza collettivo, che porti ogni singola coscienza a liberarsi dalle catene della schiavitù economica, che è anche una schiavitù mentale." (p. 430) *** Un saggio illuminante e completo per i contenuti sociologici, economici e grafologici, frutto di due anni di studio di due compagni di vita e di ricerca: Lidia Fogarolo grafologa psicologa e Claudio Dainese, esperto di logistica e Information Technology in diverse multinazionali. Tante storie e grafie nel volume, diviso in due parti (intermezzi), da Adam Smith a Bill Gates verificate nella concretezza di profili grafologici completi e rigorosi. L'interessante campione (come quella di tanti altri personaggi) di grafia di Ingvar Kamprad, fondatore di Ikea. Un campione risalente al 1996, di lui settantenne: una firma dinamica e slanciata, con un importante radicamento istintuale in contrasto a un corpo di testo caratterizzato da segni grafologici indicanti una carenza di intelligenza emotiva e una dominanza di calcolo ai livelli più materiali. "E' la figura dell'avaro che risparmia ogni singolo cent, descritta da grandi letterati ma anche da Walt Disney nella figura di Paperon de Paperoni." (p. 282) Un saggio ben documentato (una ricca bibliografia di oltre 100 libri) e ben confezionato.
Mi sono pentita di aver comprato questo libro e quindi non ne consiglio la lettura. Non so quanto attendibile possa essere il contenuto del volume dato che una delle fonti, di frequente utilizzate dagli autori, per questioni anche delicate, è wikipidia.
Il libro, davvero molto interessane, è scritto in modo chiaro e molto ben documentato. La prima parte, relativa alla storia del pensiero economico moderno, mi ha consentito di avere una visione chiara di come e del perché negli ultimi cinquanta anni, nel mondo occidentale, si sia verificato il totale cambiamento del modello di sviluppo economico e sociale, passando da un’economia mista in cui, dal secondo dopoguerra lo Stato consentiva di equilibrare le disuguaglianze provocate dall’economia di mercato, fino al passaggio ad un’economia in cui tutto gira solo in funzione dei mercati e dove le disuguaglianze non sono mai state così enormi ed evidenti. Ho compreso come ciò sia potuto avvenire senza che la maggior parte dei popoli, anche nelle democrazie più avanzate, ne fosse consapevole o acconsentisse in qualche modo a tale cambiamento assoluto. La seconda parte mi è stata utile anche dal punto di vista professionale. Qui entrano in campo gli imprenditori con i loro talenti e capacità di creare ricchezza – alcuni anche con un preciso ruolo sociale di sviluppo, presente nella loro visione imprenditoriale. Anche riguardo i temi che l’imprenditoria affronta quotidianamente: dalla ricerca di capitali alla necessità di innovazione, dallo sviluppo tecnologico al miglioramento organizzativo, questioni sulle quali non mi ero mai soffermato abbastanza e che ho ritrovato descritte in modo specifico e ampio, con reali e concreti esempi, mi hanno aiutato a riflettere con maggiore consapevolezza sul ciclo di vita delle imprese e sulla necessità dell’innovazione e del continuo miglioramento. Infine, le analisi di personalità, sia degli economisti che degli imprenditori, sono molto chiare e profonde. E ciò mi ha permesso di ritrovare molte delle caratteristiche psicologiche negli imprenditori e dirigenti con cui ho avuto occasione di lavorare e che ho potute davvero apprezzare.
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