L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il libello “Ateo? Altroché!” raccoglie le risposte che Arno Schmidt diede nel 1957 a un questionario sul cristianesimo proposto da Karlheinz Deschner a una cinquantina di scrittori tedeschi (molti declinarono diplomaticamente l’invito, solo in diciotto aderirono). Per Schmidt, sempre caustico e violentemente “anticlericale, anticristiano, antireligioso” fu un invito a nozze: proprio alla tredicesima e ultima domanda sull’ateismo rispose infatti con lapidaria irrisione servendosi del punto interrogativo e del punto esclamativo riportati nel titolo di questo breve saggio, che replicano la frase finale di un suo racconto del 1955 (“Paesaggio lacustre con Pocahontas”), denunciato per blasfemia e pornografia: “Io? Ateo? Altroché! Come ogni uomo che si rispetti!”. All’epoca la Germania viveva sotto la cappa di restaurazione ideologica imposta dal Cancelliere Adenauer. Schmidt si espresse quasi con sprezzo, in uno stile secco e corrosivo, dichiarandosi a favore di una società laica, libera, pacifista e illuminista, contraria a ogni superstizione e fanatismo religioso. Si dichiarò “Uno neutrale. Oggi, di fronte a un ciclorama di sinodi e cercatori di Dio, figuri con la fronte nuvola da scolastici aggrondati, infallibili, censorii, senescenti e mo’ daccapo «Signore degli eserciti!»”. Proclamò la sua ostilità al Cristianesimo basandosi su tre punti: la dubbiosità dei documenti d’origine (una Bibbia contraddittoria, oscura, piena di episodi violenti, inficiata da migliaia di varianti testuali), la personalità “insoddisfacente” di Gesù di Nazareth, e gli effetti non propriamente esaltanti o formativi prodotti da duemila anni di messaggio cristiano, tra censure, roghi, massacri, argomentazioni antiscientifiche e oscurantismo culturale. Per cui alla domanda riepigolativa “Lei cosa pensa del Cristianesimo?”, rispose sornione: “Non un granché!”.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore