«Comin’ Home, Baby», il brano che apre questo disco, ebbe il merito di catapultare questo album di Herbie Mann nelle classifiche. Sebbene non abbia mai raggiunto le prime posizioni delle hit-parade, grazie a questo disco Mann divenne uno dei nomi più caldi nel roster di jazzisti della mitica etichetta Atlantic. Mann era conosciuto come “l’uomo con il flauto” e all’inizio degli anni Sessanta i critici di jazz furono sempre prodighi di lodi nei suoi confronti. In seguito Mann diventò ancora più famoso – e probabilmente molto più ricco – grazie alle sue colonne sonore e ad alcune produzioni dai contenuti più commerciali. Un’ottima cosa per lui. “The Man” ci offre un concentrato di purissimo jazz in questo disco registrato dal vivo nel leggendario locale notturno Village Gate, un fatto che non può sorprendere nessuno, visto e considerato che la sezione ritmica comprende due stelle di prima grandezza come il contrabbassista Ahmad Abdul-Malik e il batterista Rudy Collins. L’autore di «Comin’ Home, Baby», Ben Tucker, fa una gradita apparizione come solista ospite, prima dei due brani tratti da Porgy & Bess di George Gershwin, sprigionando ritmi travolgenti. Nelle note di copertina originali dell’LP Willis Conover, uno dei presentatori più famosi del Newport Jazz Festival (molti appassionati di jazz americani dai capelli grigi si ricordano ancora il suo timbro baritonale diffuso dalle riprese radiofoniche della AFN), descrive nei minimi dettagli il background etnico dei componenti della band, che provenivano letteralmente da ogni parte del mondo, dalla Romania a Puerto Rico. I tre brani in programma vengono eseguiti con un approccio estremamente originale, che potrebbe essere descritto adeguatamente come un “gustoso cocktail a base di flauto”. Questa vera rarità tratta dallo scrigno dei tesori prodotti dalla Atlantic all’inizio degli anni Sessanta è stata per molto tempo al di fuori delle wish list degli appassionati di jazz, ma per fortuna oggi è finalmente di nuovo disponibile grazie a questa splendida rimasterizzazione della Speakers Corner. Questa straordinaria riproposizione della Speakers Corner è stata realizzata con tecnologia rigorosamente analogica, utilizzando i nastri analogici originali e un procedimento di rimasterizzazione del tutto analogico, dal master alla testina di incisione. Per finire, va sottolineato il fatto che l’etichetta tedesca ha provveduto a pagare tutte le royalty e tutti i diritti d’autore, un fatto per nulla scontato al giorno d’oggi.
Registrazione live effettuata nel novembre del 1961 presso il Village Gate di New York City dagli ingegneri del suono Tom Dowd e Phil Lehle e dal producer Nesuhi Ertegun.
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