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un bellissimo libro scoperto per caso, attratta dalla nostalgica illustrazione in copertina. un romanzo sbeffeggiante, amaro e a tratti veramente spassoso sul famoso aplomb britannico durante la rivolta che segnò l'inizio della lotta indiana per l'indipendenza. un ritratto storico e sociale da non perdere.
"Attraversando per l'ultima volta il tratto di pianura polverosa che si stendeva tra Krishnapur e il capolinea della ferrovia,l'Esattore percepì più intensamente che mai la vastità dell'India. La visione di quella distesa sterminata gli fece capire quanto l'assedio di Krishnapur fosse stato un affare di poco conto, trascurabile, privo di significato." ..."Con l'andare degli anni l'Esattore - come molti di noi - cominciò a credere che si sprechino un mucchio di energie e di risorse per cercare di scoprire qual'è il significato della vita. Ma da lì a riuscirci..." Non tragga in inganno la fascetta che accompagna questo libro. La fascetta suona più o meno come "il romanzo inglese più importante del secolo" o qualcosa del genere. L'assedio di Krishnapur", ben 400 pagine, è veramente un gran bel libro, e al di là del quadro graffiante che l'autore dà rispetto a un microcosmo coloniale che anche di fronte all'ineluttabile o al drammatico non perde il proprio rituale "self control", l'ossatura della vicenda assume contorni metafisici sulla condizione umana , la sua debolezza, la sua precarietà. Il personaggio principale è l'Esattore (sempre scritto in maiuscolo) Hopkins, tipicamente vittoriano ma che alla fine della storia rivede quelle che erano sempre state le sue certezze. Peccato manchi una introduzione al libro e a Farrell, grande scrittore scomparso ad appena 45 anni.
Splendido romanzo di un autore "cult" in Gran Bretagna, ma sconosciuto da noi. E in Italia chi l'ha visto recensito? J. G. Farrell, liverpoolese, scrittore-giramondo, nato nel '35, è scomparso tragicamente, annegato, mentre pescava al largo delle coste irlandesi, nel 1979. E' noto principalmente per la sua "Trilogia dell'impero", tre romanzi collegati a momenti dell'imperialismo britannico: "Troubles", "The Siege of Krishnapur" (questo "Assedio di Khrishnapur") e "The Singapore Grip". Stile asciutto e pieno di ironia, splendide capacità descrittive, Farrell mischia descrizioni di violenze a un ritratto della "quotidianità dell'inglese in colonia" in cui la britannicità viene sbeffeggiata in maniera sottile e irresistibile. Un grande autore e un grande romanzo. Se conoscete l'inglese, vi consiglio caldamente di leggere in originale gli altri suoi libri (facilmente ordinabili via internet).
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