Con L'assassinio del Commendatore Murakami ci ricorda che il mondo è molto piú misterioso e incantato di quello che crediamo. E che proprio per questo è un posto meraviglioso in cui vivere.
«Nell'"Assassinio del Commendatore" il lettore farà la conoscenza di personaggi che appaiono e scompaiono come lo stregatto di Alice: la realtà comprende tante cose, ribatte Murakami» – la Repubblica
Una borsa con qualche vestito e le matite per disegnare. Quando la moglie gli dice che lo lascia, il protagonista di questa storia non prende altro: carica tutto in macchina e se ne va. Ha trentasei anni, un lavoro come ritrattista su commissione e la sensazione di essere un fallito. Cosí inizia a vagabondare nell'Hokkaidō, finché un vecchio amico gli offre una sistemazione: la casa di suo padre, il grande pittore giapponese Amada Tomohiko, rimasta vuota da quando questi è entrato in ospizio in preda alla demenza senile. Il nostro protagonista accetta e si trasferisce lí, ma un inquietante quadro nascosto nel sottotetto e una misteriosa campanella che inizia a suonare tra gli alberi nel cuore della notte gli fanno capire che la sua vita, anzi la sua realtà, sono cambiate per sempre.
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ho letto solo recensioni positive ma io davvero l'ho odiato e non capisco come possa piacere. è il mio secondo libro di murakami e, spinta dalla bellissima lettura di norwegian wood, ho deciso di acquistare anche qualcos'altro dell'autore. non so, credo che non sia riuscita io a capire questo libro ma per me sono troppi gli elementi negativi contro solo uno positivo che è la fantastica scrittura dell'autore. scene di sesso buttate a caso e sessualizzazione di tutte le donne citate, persino le bambine di tredici anni che in un momento di difficoltà vengono rassicurate sul fatto che sì, gli crescerà il seno. la storia tocca i limiti dell'assurdo che sfocia nel ridicolo, accadono cose senza senso e che rimangono non spiegate, tutti sono filosofi e fanno discorsi sul senso della vita, ripetitivo e prolisso in maniera snervante, crea un senso di aspettativa fortissimo su certe situazioni e soprattutto su certi personaggi ma viene puntualmente deluso perché il libro si conclude così, senza nessuna spiegazione. delusissima, non lo consiglio a nessuno.
In un anno mi sono letto tutta la sua bibliografia. Questo, in ordine temporale è’ stato l’ultimo, letto fra l’altro durante il mio viaggio in Giappone. Magia pura! Il realismo che incontra il fantastico.
Passano gli anni, ma non si smentisce.. Altro capolavoro ben scritto, intrigante, scorrevole e chiaro.
Haruki Murakami rarmente delude. Mattone che racchiude le due amime dello scrittore, alternando prosa onirica e concretezza stilistica. La storia è interrssante, anche se a tratti appare ridondante. Forse il romanzo poteva essere snellito di una cinquantina di pagine e reso meno immaginifico punti specifici, ma la descrizione di luoghi e personaggi risulta magistrale e i costanti monologhi interiori del protagonista interessanti. Nel complesso, la storia risulta un ottimo mix delle due anime dello scrittore giapponese. Ne consiglio tranquillamente la lettura.