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Dio c'è: perché non amarlo. Leggendo le pagine più intense di questo libro si ha l'impressione di avere già sentito quei termini, quelle proteste, quelle testimonianze. Dove abbiamo sentito queste cose che costituiscono l'"autentica passione cristiana"? Le abbiamo sentite nei brani più belli del Vangelo e possiamo rintracciarle nei documenti del Concilio Vaticano II. Non è facile, oggi, trovare altri libri che rispecchino, con uguale passione e concretezza, le luci e le ombre, la realtà e le apparenze della situazione e dell'impegno cristiano. Sono pagine senza pretese letterarie, ma valorizzate dalla singolare attenzione per la cronaca, che è spesso filtrata con finissima autocritica. Chi la legge attentamente si accorge che vi è un elemento implicito, che caratterizza, e che costantemente accende e ravviva ogni pagina, dalla prima all'ultima: è la parabola evangelica del figliol prodigo.
Leggendo le pagine più intense di questo libro si ha l'impressione di avere già sentito quei termini, quelle proteste, quelle testimonianze. Dove abbiamo sentito queste cose che costituiscono l'"autentica passione cristiana"? Le abbiamo sentite nei brani più belli del Vangelo e possiamo rintracciarle nei documenti del Concilio Vaticano II. Non è facile, oggi, trovare altri libri che rispecchino, con uguale passione e concretezza, le luci e le ombre, la realtà e le apparenze della situazione e dell'impegno cristiano. Sono pagine senza pretese letterarie, ma valorizzate dalla singolare attenzione per la cronaca, che è spesso filtrata con finissima autocritica. Chi la legge attentamente si accorge che vi è un elemento implicito, che caratterizza, e che costantemente accende e ravviva ogni pagina, dalla prima all'ultima: è la parabola evangelica del figliol prodigo.
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