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in tutta la biblioteca di ingegneria di firenze, compresi i bellissimi trattati dell'editore Mancosu, non c'è niente che si avvicini a questa meraviglia! Consiglio ai lettori, compresi gli ingegneri assolutamente sicuri dei loro conti, "Il calcolo sismico degli edifici in muratura" di Nicola Augenti, Utet.
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scheda di Pace, S., L'Indice 1997, n. 4
Un professore che, insegnando scienza delle costruzioni, dia alle stampe un volume intitolato all'arte del costruire può sembrare un paradosso, forse sintomatico di una crisi epistemologica e disciplinare. Nell'opera di Salvatore Di Pasquale c'è un'indubbia insofferenza per le barriere disciplinari, testimoniata da letture eteroclite, che vanno da Edoardo Benvenuto a Hans Blumemberg, da Lucien Febvre a Paul Feyerabend, da Thomas Kuhn a Benedetto Croce. Ma l'arte del costruire indica in questo caso soprattutto quell'insieme di "regole e procedimenti", desunto dall'osservazione e dalla sperimentazione, ossia dalla conoscenza scientifica degli effetti piuttosto che delle cause, la cui tradizione ha consentito innanzitutto lo sviluppo dell'architettura e dell'edilizia. Di Pasquale concentra la sua attenzione in particolare sulle strutture murarie in età antica, medievale e moderna: le ricerche sulla stabilità di archi e volte gli consentono di verificare la tenuta di ipotesi di lunga durata, in bilico tra scienza ed empiria prima e dopo Galileo Galilei, ritenuto fondatore della scienza delle costruzioni. Dimostrazioni matematiche alternate a lunghe citazioni erudite o anche solo stravaganti - perché tradurre una celebre lettera di Plinio il Giovane da una traduzione francese del 1927? - costituiscono l'ossatura di un testo nato più dalla lettura di libri, relazioni o trattati che dall'osservazione di architetture costruite. In questa prospettiva l'ipotesi iniziale rivela una sottile contraddizione: una ricostruzione tanto accurata dell'"antica saggezza dei costruttori" finisce forse per sottovalutare il luogo dove storicamente è avvenuta la trasmissione delle conoscenze in edilizia, il cantiere, scegliendo invece di confrontarsi con una letteratura sconfinata, di cui però non si riescono a controllare tempi e modalità di circolazione.
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