Dopo sei primavere di duro addestramento presso l’Accademia per Cavalieri di Destoin, la giovane Zerin Drascales ha finalmente la possibilità di realizzare il suo più grande sogno: abbandonare Garliett, la sua tranquilla Regione, per partire alla volta di Almia, nel vicino regno di Lorner. La sua prima missione ha un chiaro e semplice obbiettivo: accompagnare la timida principessa Charlett nella capitale affinché possa incontrare il suo promesso sposo, Ranker, nessun altro che il principe ereditario di Lorner. Tuttavia, quello che sembra essere un compito di normale amministrazione, si rivelerà ben presto ricco di peripezie e sorprese, non sempre piacevoli, che porterà persino la cavaliere a entrare a far parte dell’Armata delle Arpie, un piccolo esercito formato da misteriose e sottili donne dal capo glabro, letali e silenziose come serpenti, nel tentativo di fermare lo scoppio di una terribile guerra che porterebbe alla rovina i regni di Lorner e Sarniet. Affiancata dai fedeli draghi Kaios e Lilfin, dal severo Lermer, guerriero inflessibile, ma dal cuore buono, dal giovane e generoso cavaliere Haides e dall'amichevole Arpia Karis, Zerin dovrà lottare per far valere i suoi ideali di forza e giustizia. Prima che sia troppo tardi. Estratto dal romanzo: Charlett le sfiorò una mano, riportandola improvvisamente al presente. Lermer la stava osservando, una nuova luce accesa negli occhi scuri. «Questo è stato il tuo battesimo del sangue, vero, cavaliere?», le chiese. Zerin assentì, fuggendo il suo sguardo. Il guerriero cerno l’afferrò per il colletto della camicia di lino e la sollevò a qualche centimetro dal suolo. Kaios ringhiò e arcuò la schiena, minaccioso. Lilfin fece schioccare le fauci, pronto a sprigionare il suo Fuoco della Foresta su Lermer. «Questo non è il momento di lasciarsi preda dei sensi di colpa!», l’aggredì Lermer, strattonandola con forza. «Ora è il momento di dimostrare che sei la cavaliere che dici di essere. Smettila di discutere e segui il piano che abbiamo escogitato prima della nostra partenza. Io e Stellina non potremmo seguirvi in volo: nessuno dei tuoi draghi sarebbe in grado di trasportare la mia salamandra e, anche se fosse, non faremmo altro che attirare l’attenzione su di noi e divenire un facile bersaglio per i briganti. Perciò, ci ritroveremo a Castelnuts! Mi hai capito?» Un’espressione determinata prese forma sui lineamenti di Zerin. Seppure i suoi modi fossero poco ortodossi, il suo compagno di viaggio aveva ragione: era inutile piangere sulla vita che aveva appena reciso, ma era necessario agire per proteggere Charlett e le sue dame. Avrebbe avuto tutto il tempo del mondo per rimuginare, una volta al sicuro fra le mura di Castelnuts. Kaios fece per avventarsi sul guerriero, quando la cavaliere sollevò una mano per fermarlo. «Mettimi giù, Lermer», gli intimò, secca. «Ho inteso il tuo discorso, ma ora lasciami andare.» Il guerriero sbuffò seccato e liberò la presa sulla sua casacca, dandole le spalle. Zerin cadde su un ginocchio, rialzandosi con un movimento fluido. A est, le dita rosate dell’alba stavano lentamente prendendo il controllo del cielo, strappandolo all’oscurità della notte. «Fra un’ora ci sarà abbastanza luce per poter viaggiare a dorso di drago. Prepariamoci in fretta», ordinò Lermer. «Portate solo lo stretto necessario. Il resto rimarrà qui, sul carro. Forse, quando avranno saccheggiato il carro e i suoi pochi averi, i briganti si riterranno fortunati e non tenteranno neppure di seguirci...»
Leggi di più
Leggi di meno