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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
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Un elettrizzante thriller d'esordio che esplora il potere della paura e del desiderio, la gelosia e il tradimento, l'amore e l'odio
So che ciò che sto facendo è sbagliato... ma non riesco a fermarmi
Alison ha tutto ciò che si può desiderare: un marito amorevole, una figlia adorabile e una carriera legale sulla rampa di lancio: le è stato appena affidato il suo primo caso di omicidio. La cliente che difenderà in giudizio non nega di avere pugnalato il marito e pare decisa a dichiararsi colpevole. Eppure c'è qualcosa di profondamente sbagliato nella storia che racconta. Ma anche nella vita di Alison non tutto è come sembra... Alison beve troppo e sta trascurando la sua famiglia. Ha anche intrapreso una relazione con un collega il cui gusto per l'estremo supera i confini di ciò che lei è in grado di sopportare. Salvare la sua cliente potrebbe essere il primo passo per salvare anche se stessa. Ma qualcuno nell'ombra conosce i segreti più nascosti di Alison, qualcuno che vuole farle pagare ciò che ha fatto e che non si fermerà fino a quando lei non avrà perso tutto quello che ha di più caro.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Uno di quei thriller in cui non succede quasi niente fino a poche pagine dal finale, che però risulta improbabile e insoddisfacente. Secondo me questo libro ha 2 problemi principali: la trama è debole, la protagonista è antipatica. Sconsigliato.
Arance Rosse, romanzo di esordio fai Harriet Tyce, è un thriller piuttosto "annacquato", eppure è una lettura che comunque non lascia insoddisfatti. Due i "casi" con cui il lettore si trova a che fare: da una parte, un uxoricidio all'apparenza estremamente semplice, data la volontà dell'accusata di dichiararsi colpevole; dall'altra, le vicende personali della protagonista, che pian piano si tingono di giallo per una serie di inquietanti messaggi. Per il primo, la soluzione è davvero molto semplice, intuibile in maniera disarmante; per il secondo, c'è puzza di bruciato lontano un miglio, ma le prove schiaccianti per capire cosa sia davvero accaduto si hanno solo verso la fine. A tenere banco, quindi, non è tanto l'aspetto crime (che è poco più che in sottofondo), quanto piuttosto il ritratto di una donna che persevera nel fare le scelte sbagliate nonostante ne sia pienamente consapevole. Con ben più di un aiutino esterno, Alison continua inesorabilmente a cadere, e sebbene affermi di volersi fermare, alla fine non ne ha forza. Una protagonista imperfetta con cui a nessuno piacerebbe identificarsi e che pure non si riesce davvero a condannare, e non perché ci siano chissà quali scusanti; semplicemente, Alison è umana, e gli esseri umani possono sbagliare, possono persino arrivare a perdere quanto hanno di più caro, e non riuscire a farne a meno, al di là di buoni propositi e desiderio di cambiare. Un thriller non particolarmente riuscito od originale, ma certamente non tempo buttato via nella lettura.
Arance Rosse, romanzo di esordio fai Harriet Tyce, è un thriller piuttosto "annacquato", eppure è una lettura che comunque non lascia insoddisfatti. Due i "casi" con cui il lettore si trova a che fare: da una parte, un uxoricidio all'apparenza estremamente semplice, data la volontà dell'accusata di dichiararsi colpevole; dall'altra, le vicende personali della protagonista, che pian piano si tingono di giallo per una serie di inquietanti messaggi. Per il primo, la soluzione è davvero molto semplice, intuibile in maniera disarmante; per il secondo, c'è puzza di bruciato lontano un miglio, ma le prove schiaccianti per capire cosa sia davvero accaduto si hanno solo verso la fine. A tenere banco, quindi, non è tanto l'aspetto crime (che è poco più che in sottofondo), quanto piuttosto il ritratto di una donna che persevera nel fare le scelte sbagliate nonostante ne sia pienamente consapevole. Con ben più di un aiutino esterno, Alison continua inesorabilmente a cadere, e sebbene affermi di volersi fermare, alla fine non ne ha forza. Una protagonista imperfetta con cui a nessuno piacerebbe identificarsi e che pure non si riesce davvero a condannare, e non perché ci siano chissà quali scusanti; semplicemente, Alison è umana, e gli esseri umani possono sbagliare, possono persino arrivare a perdere quanto hanno di più caro, e non riuscire a farne a meno, al di là di buoni propositi e desiderio di cambiare. Un thriller non particolarmente riuscito od originale, ma certamente non tempo buttato via nella lettura.
Recensioni
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