Il progetto musicale L’aquila e il leone nasce dalla trentennale passione dell’autore bassanese Paolo Perini per la musica e per la montagna. Protagoniste del progetto sono dunque le montagne venete, dall’Altopiano di Asiago alla Lessinia alle Dolomiti, e le comunità che vi abitano, a cui l’autore è legato per storia personale ed a cui si è ispirato per i testi e le musiche, composte sulla chitarra. Il progetto è condiviso da Giorgio Gobbo, voce e chitarra della “Bottega Baltazar”, da Saverio Tasca (compositore, percussionista dell’Orchestra Teatro Olimpico), Roberto Gemo (chitarra), Graziano Colella (batteria) e Michele Todescato (contrabbasso), che hanno arrangiato e interpretato le canzoni formando il gruppo "Le Terre Alte".
Il titolo del progetto (e di una canzone) si rifà ai conflitti tra la Repubblica di Venezia - rappresentata dal leone di S. Marco - e l’impero austriaco - simboleggiato dall’aquila bicipite – risolti nel corso del ‘700 con il Congresso di Rovereto. Alcune canzoni sono ispirate alla difficile vita in montagna, come “‘A strada xé longa”, “Agnese” e “Arance”, che ne descrivono senza retorica alcune problematiche materiali e umane. “Nenia per Tönle” racconta in musica la Storia di Tönle di Mario Rigon Stern, così come sono dedicate all’Altopiano la “Preghiera in Val d’Assa” e L’orsa e il lupo ne il “Poro Agostino”. “L’angelo custode” e “Bianco e rosa” raccontano di persone alle prese con le loro montagne. Vi è una storia a metà strada tra il sogno e la realtà, ambientata nel paese cimbro di Giazza “Lietzan” dove si favoleggia di streghe. La raccolta si chiude con “Se sarà la guerra”, una canzone-filastrocca che fa il verso a “Girotondo” di Fabrizio de André e richiama “Girotondo intorno al mondo” di Sergio Endrigo, raccogliendo una dietro l’altra alcune strofe delle canzoni più note della Grande Guerra dedicate alle montagne venete, interpretata anche da un coro di bambini ed una corale mista di adulti.
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