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“L’Aquila 2009. La mia verità sul terremoto” scritto a quattro mani con Alfredo Fiorani, è la storia di un disastro annunciato, come si legge nel sottotitolo, è un documento che denuncia l’indifferenza delle istituzioni e la negazione arbitraria che la scienza ufficiale ha posto senza possibilità di replica sulla teoria di Giuliani. “Prima del 6 aprile,” dichiara Giuliani “più precisamente a febbraio 2009, era già pronto una mia biografia che parlava anche dei precursori sismici e dei risultati dai noi ottenuti in questi dieci anni di ricerca, sono molto felice dell’uscita del libro perché mi da l’opportunità di avvicinare tutte quelle persone che ho potuto conoscere dal terremoto in poi e che mi sono state particolarmente vicine, il libro racconta solo l’anamnesi dei fatti, di come si sono svolti e del rapporto che ho avuto volente o nolente con tutte quelle figure istituzionali e con tutti i cittadini che si sono avvicinati alla mia persona”. Da leggere, che si creda al radon o meno, per farsi una propria opinione e per sapere come continua questa ricerca, al di là delle falsità raccontate su svarati media. I terremoti si possono prevedere, e speriamo che la ricerca vada sempre più avanti e sia sempre più puntuale, per salvaguardare patrimonio umano e storico. Complimenti a Giuliani, che ora ci rende onore negli Usa come in Giappone. Avanti così!
Recensioni
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Il 6 aprile del 2009, in Abruzzo, si è scatenata la furia del più inquietante dei fenomeni naturali. Quel giorno nulla fu risparmiato dalla violenza del terremoto e la regione venne annientata dal tremore della terra ma anche da un'inspiegabile ignavia: la stessa colpevole negligenza che, dopo il disastro, ha parlato di cemento armato fasullo e perizie geologiche ignorate nel nome del profitto. In questo panorama desolante, Giampaolo Giuliani si è distinto per la serietà con cui ha lavorato per realizzare un sogno: mettere a punto un metodo attraverso il quale riuscire a prevedere i terremoti e, di conseguenza, predisporre i relativi piani di evacuazione. Per questo, mentre l'Abruzzo veniva scosso da uno sciame sismico definito innocuo dagli «esperti», Giuliani, confortato dalle sue ricerche, cercò in tutti i modi di avvertire le autorità dell'enorme rischio che L'Aquila stava correndo: una previsione destinata ad avverarsi ma che è costata al ricercatore una denuncia per «procurato allarme» e un trattamento degno di un criminale. Oggi, attraverso questo libro, Giampaolo Giuliani mette nero su bianco la sua verità. E con un linguaggio semplice ma rigoroso denuncia gli interessi grazie ai quali la scienza «ufficiale» si è rifiutata di prestare attenzione ai suoi studi e gli errori con cui la stessa Protezione Civile ha ignorato un allarme che avrebbe potuto risparmiare la vita di centinaia di persone. Un documento sconvolgente ma vero sul quale domina un grido inascoltato: «L'Aquila si poteva salvare».
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