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Tra le mani troviamo i pensieri di una donna che ripercorre tramite quadri, disegni, foto e pensieri, la vita avuta con sua madre, paragonandola alla sua vita di madre. L’autrice ci fa capire quanto siano importanti i rapporti con le persone, tanto quando si ha la fortuna di averle accanto, quanto anche ricordarli una volta la loro scomparsa. Leggere libri impostati in questo modo non è mai semplice, perché il rischio è quello di non riuscire a sbrogliare la matassa formata dai vari pensieri degli autori. Dico questo perché quando qualcuno sceglie di raccogliere i suoi flussi di coscienza, mette nero su bianco quelli che sono i pensieri, le immagini, le parole, senza dargli un ordine preciso, esattamente nello stesso modo in cui avvengono: casualmente.
Un libro capace di attivare emozioni che emergono nel lettore pagina dopo pagina, attraverso le delicate e crude parole, ma soprattutto attraverso i suggestivi frammenti fotografici in allegato. Tra le meravigliose foto "La conchiglia" a mio avviso rappresenta la metafora universale dell'inevitabile viaggio nell'elaborazione della perdita di una persona cara. Ciò che permette al dolore di non diventare trauma è la possibilità di attraversarlo e riconoscerlo, di trovare un senso. Si precipita nel vortice interno della conchiglia, si va fino in fondo nella sofferenza, per poter poi uscirne e ricollocare questa devastante esperienza nella propria storia, a quel punto il soave suono della conchiglia poggiata all'orecchio diventerà fonte di consolazione e di dolci ricordi. A voi la scelta del frammento fotografico che più vi rappresenta.... Un libro che ti resta sulla pelle!
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