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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2010
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Ci sono i filosofi e c'e' Friedrich Nietzsche, che traccia un solco tra lui e la filosofia, pur appartenendole. Accettiamo quindi a priori alcune sue peculiarita', visioni che non ebbero ne'un padre ne' figli in ambito filosofico. Una paradossale genesi al singolare. Mi e' parso eccessivo l'accanimento di FN verso il Cristianesimo,ritengo per un vizio d'origine. L'autore cerca di spiegare la religione con le armi della filosofia, e la scena di guerra appare come quella di chi spara sulla Croce Rossa. Difendere la fede con argomentazioni di pura filosofia e' un'impresa difficile,seppur non impossibile.La scala di valori e' differente o meglio: filosofia e religione propongono la Verita' con percorsi alternativi. Detto questo, il libro e' un J'accuse violento nei confronti del Cristianesimo,della prima ora come della sua epoca.Non e' solo un cannoneggiamento sugli uomini in abito talare, ma -ahime'- anche e soprattutto uno sparare a zero sull'offerta(perdonatemi il termine,lavoro in ambito commerciale)della religione cristiana. Due i capi d'accusa principali: il tentativo della Chiesa di allontanare l'uomo da veri valori, quelli che trovi nell'esistenza terrena (la cristianita'promette scenari acattivanti, ma per l'aldila') e secondariamente che questo tentativo venga fatto con l'uso tattico della menzogna. Una felicita' promessa che FN legge come una volonta' del cristiano di presa di distanza dalla realta'. Cosa che viceversa non e' " prevista" dal buddhismo, al quale l'Autore riserva parole di apprezzamento. Le accuse si moltiplicano,spesso sono rabbiose e paiono scritte seguendo un impulso piuttosto che una riflessione. Cio' impoverisce il tono delle argomentazioni sottoposte al lettore." L' anticristo" ritengo sia stato scritto perche' FN sentisse la pericolosita' del messaggio di Gesu',arma poderosa ed antagonista alla sua Weltanschauung. Non trovo convincente pero' la sua opera di demolizione del Credo.
Sublime,da leggere,assolutamente
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