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2
2014
Tascabile
28 gennaio 2014
216 p.
9788806219178

Descrizione

Con uno stile asciutto e a tratti ironico Lussu mette in scena una spietata requisitoria contro l'orrore della guerra senza toni polemici, descrivendo con forza e autenticità i sentimenti dei soldati, i loro drammi, gli errori e le disumanità che avrebbero portato alla disfatta di Caporetto.

«Tra i libri sulla Prima guerra mondiale "Un anno sull'Altipiano" di Emilio Lussu è, per me, il più bello»Mario Rigoni Stern

Scritto nel 1936, apparso per la prima volta in Francia nel '38 e poi da Einaudi nel 1945, questo libro è ancora oggi una delle maggiori opere che la nostra letteratura possegga sulla Grande Guerra. L'Altipiano è quello di Asiago, l'anno dal giugno 1916 al luglio 1917. Un anno di continui assalti a trincee inespugnabili, di battaglie assurde volute da comandanti imbevuti di retorica patriottica e di vanità, di episodi spesso tragici e talvolta grotteschi, attraverso i quali la guerra viene rivelata nella sua dura realtà di «ozio e sangue», di «fango e cognac». Con uno stile asciutto e a tratti ironico Lussu mette in scena una spietata requisitoria contro l'orrore della guerra senza toni polemici, descrivendo con forza e autenticità i sentimenti dei soldati, i loro drammi, gli errori e le disumanità che avrebbero portato alla disfatta di Caporetto.

Valutazioni e recensioni

4,7/5
Recensioni: 4/5
(45)

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Recensioni: 5/5

Il libro mi è stato consigliato dai miei genitori, e all'inizio non ero molto convinto, ma dopo averlo letto posso dire che è uno tra i migliori libri riguardanti la Prima Guerra Mondiale. Durante la lettura sembra di essere in trincea con i soldati, e di condividere i loro stessi sentimenti, tra il fango e il cognac

Recensioni: 5/5

Tra morte per la patria e cognac, un'autore-narratore-soldato, che combatte in prima linea raccontandoci le crudeltà della Grande Guerra condannando tutte le azioni bellicose. Un soldato come tanti ligio al dovere, Emilio Lussu, fino a quando dalla parte del nemico non vede uomini come lui che "parlavano e prendevano il caffè; proprio come stavamo facendo", e allora cambia totalmente prospettiva.

Recensioni: 5/5

Dalla narrazione sobria e lineare, questo libro si fa apprezzare soprattutto come racconto della vita al fronte nella grande guerra. Sono vicende autobiografiche ma l'autore si tiene in disparte il più possibile, per dar corpo al ricordo delle persone che combatterono insieme a lui. I due soldati che si sparano da sotto il mento per il terrore dell'imminente assalto costituiscono una delle immagini più angoscianti ed esplicative della vita di trincea. La parentesi minore della ragazza di Marostica fa venire alla mente "Una questione privata", di Fenoglio

Recensioni: 5/5

Il libro mostra come vivevano i soldati in trincea durante la prima guerra mondiale, tra alcol e pensieri di ogni tipo. Una stella in meno per l'edizione, ho trovato diversi refusi.